Ticino

Telelavoro obbligatorio: ecco chi ne controllerà l'applicazione

Anche l'amministrazione cantonale si ridimensionerà: ‘Se non sarà possibile l'home working saranno pianificate presenze alternate in sede’

(Keystone)
15 gennaio 2021
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Telelavoro obbligatorio, ma come si controlla? «Le verifiche verranno effettuate dall'Ufficio dell'ispettorato del lavoro (Uil) in applicazione alla legge federale sul lavoro», ci risponde il Dfe (Dipartimento delle finanze e dell'economia). «Nei settori a maggior rischio i controlli verranno svolti dalla Suva». Verrà accertato il rispetto delle misure di protezione dei lavoratori, definite dall'ordinanza sui provvedimenti per combattere l'epidemia di Covid–19 nella situazione particolare. «Inoltre le verifiche comprenderanno, laddove ci fossero delle situazioni dubbiose, anche l'applicazione conforme dell'obbligo del telelavoro. Come la scorsa primavera sarà inoltre controllata l'applicazione delle misure per proteggere le persone particolarmente vulnerabili», aggiunge il Dipartimento.

Il Consiglio federale ha aggiornato inoltre le spiegazioni sull'ordinanza che riguarda il telelavoro e ha precisato che esso «deve essere attuato seguendo il principio di proporzionalità (attuabile senza un costo sproporzionato) e se a casa sono date le condizioni infrastrutturali e spaziali di base», ricorda il Dfe che aggiunge: «Già da diversi mesi le aziende hanno implementato il telelavoro seppur non vi fosse l'obbligo».

Anche l'amministrazione cantonale sottostà al telelavoro e il Consiglio di Stato ha già adottato le normative interne adeguandole alle nuove disposizioni federali a partire da lunedì: «Se la natura dell'attività lo rende possibile e attuabile senza un costo sproporzionato, i collaboratori adempieranno i loro obblighi lavorativi da casa», spiega il dipartimento. «Nel caso in cui, all'interno dei vari servizi, le attività non potranno essere svolte in telelavoro, saranno pianificate delle presenze in sede, possibilmente in modo alternato nel rispetto delle misure di protezione». Ad organizzare il lavoro secondo le nuove direttive saranno i responsabili dei servizi. 

 

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