Ticino

‘Strategia anti Covid, il Ticino alzi la voce a Berna’

Il Plr chiede di seguire una strada certa, senza tentennamenti. Le scuole però non devono essere chiuse

Alessandro Speziali, presidente del Plr (Ti-Press)
8 gennaio 2021
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Nella consultazione lanciata dalla Confederazione sulla via da intraprendere nelle prossime settimane di lotta al Covid-19, il Plr ticinese auspica che “il Consiglio di Stato assuma una posizione critica verso Berna: l’incertezza attuale non fa bene a nessuno”, si legge in una nota. “O diamo certezza con chiusure drastiche – ma la cronaca internazionale mette in dubbio la reale efficacia di un lockdown generalizzato – o permettiamo alla società di respirare senza soffocare interi settori (esercizi pubblici, culturali e sportivi) dove in realtà le misure di protezione si possono rispettare pienamente”. “Anzi, questi settori rappresentano una valvola di sfogo controllata per la popolazione”, si afferma. Secondo Alessandro Speziali, presidente del Plr: “È ora di scegliere una via e seguirla con convinzione, coerenza e senza tentennamenti. Tuttavia, siamo molto scettici sulla via del lockdown generalizzato e contrari a una pericolosa chiusura delle scuole”.

Il Plr fa poi sei proposte tra cui, oltre a evitare la chiusura delle scuole, migliorare l’efficienza della distribuzione del vaccino anti Covid; rafforzare le misure di sostegno finanziario ai settori colpiti dalle chiusure anche facendo pressione a Berna per chiedere maggiori impegno da parte della Banca nazionale rispetto ai 4 miliardi di utili da distribuire; aumentare l’efficienza dell’amministrazione cantonale ed evitare l’aumento della burocrazia. Infine misure puntuali per le categorie e le fasce della popolazione a rischio. La solidarietà, si commenta, passa anche dalla forte responsabilizzazione.

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