Ticino

Riciclo plastiche, dal Ticino all’Asia via Austria

Un atto parlamentare interpartitico, primo firmatario Tiziano Galeazzi (Udc), solleva il tema del materiale inviato nei cementifici di oltre confine

(archivio Ti-Press)
20 dicembre 2020
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Il ciclo di smaltimento della plastica non sempre è lineare. Da una recente interrogazione parlamentare a firma di Tiziano Galeazzi per l’intero gruppo Udc, ma sostenuta anche da parlamentari del Plr, del Ps, dei Verdi e di Più donne, emerge che la plastica (Pet, Pe e Pp) raccolta in Ticino, solo in minima parte viene trattata nel nostro cantone. La maggior parte, si legge, quella raccolta nei cosiddetti ‘Sammelsack’ usati anche da alcuni Comuni ticinesi, dopo una prima tappa nel Canton Turgovia, è trasportata in Austria. Un’altra parte finisce altrove nell’are Ue o in Asia. Oltre al trasporto su gommo, gli interroganti fanno notare che il 50% di questo materiale plastico è smaltito in cementifici fuori dai confini svizzeri. Un viavai di camion tra Ticino e resto dell’Europa che cozza - si fa notare con “una linea di smaltimento ecologica”.

Da qui una serie di domande al Consiglio di Stato, tra cui se “può confermare che una gran parte dei rifiuti plastici, attraversa il Gottardo e la Svizzera in direzione dell’Austria e del continente Asiatico”. Oppure che “una parte di questo materiale finisce in cementifici”. Inoltre, si chiede, “visto che parte dei materiali riciclabili (vetro, carta, ferro,...) viene trasportato in Italia (Lombardia), perché le plastiche vanno in Austria?”. Infine, si chiedono lumi sui costi di questi trasporti e l’incidenza degli stessi sulle tasse causali. Al Cantone, inoltre si chiede emanare chiare raccomandazioni ai Comuni sul tema del riciclaggio delle plastiche, visto che lamentano poca chiarezza. 

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