Ticino

Tre politici nel comitato dell'Acs

L'assemblea elegge il consigliere nazionale Alex Farinelli, la deputata cantonale Sabrina Gendotti e la consigliera comunale Raide Bassi

il presidente Giacomo Garzoli (Ti-Press)
30 ottobre 2020
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Il consigliere nazionale Alex Farinelli, la deputata al Gran Consiglio Sabrina Gendotti e la consigliera comunale a Lugano Raide Bassi sono i nuovi membri del Comitato dell'Automobile club svizzero (Acs) sezione Ticino. Sono stati eletti all’unanimità nel corso della recente assemblea dei soci svoltasi alla Villa Negroni di Vezia. Nella sua relazione il presidente Giacomo Garzoli, riferisce una nota, si è espresso in particolare sulla politica dei trasporti, illustrando i principali dossier che hanno impegnato l’Acs nel 2019. Nonostante la "soddisfazione per l’esito positivo" della votazione popolare contro la proposta governativa di eliminare tre rotonde e installare semafori cosiddetti 'intelligenti' con l’intento di fluidificare il traffico, «siamo preoccupati per la situazione sul Piano di Magadino, soprattutto perché all’orizzonte non s’intravvedono soluzioni efficaci e perché a livello decisionale si nicchia o, per dirla tutta, si dorme, senza pretendere un passo decisivo verso la realizzazione della famosa A2-A13 che ormai, bisogna pur dirlo a chiare lettere, è ostacolata dagli ambienti ecologisti». Garzoli si è poi concentrato sulla nuova imposta di circolazione, con un parere critico sulla formula di calcolo scelta: «Riteniamo che questa impostazione creerà problemi. Con l'aumento di auto elettriche o ibride, le emissioni di Co2 diminuiranno, anche repentinamente, già a breve termine. Con esse, anche il gettito dell’imposta di circolazione che è troppo calibrato su questo fattore. Ciò non corrisponde alle esigenze di manutenzione della rete stradale, i cui costi tendono invece a mantenersi elevati».
Il direttore Gianmarco Balemi ha illustrato le attività svolte durante lo scorso anno, con particolare riferimento al soccorso stradale. Durante l’anno sono stati effettuati quasi 16mila interventi di dépannage (di cui l’8% in Ticino). L’hotline medica è invece stata sollecitata da 323 persone. 

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