Ticino

Ghisletta: 'Direttive interne che limitano il telelavoro?'

Stando al deputato socialista vi sarebbero Divisioni, Sezioni e Uffici cantonali che rendono difficoltoso l'accesso al lavoro a distanza ai loro dipendenti

Il sindacato non è stato informato (Ti-Press)
1 ottobre 2020
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All'interno dell'Amministrazione cantonale sarebbero state diffuse “direttive interne” che “limitano” la possibilità “di accedere al telelavoro”. È quanto sostiene Raoul Ghisletta in un'interpellanza. Il granconsigliere del Ps chiede quindi al Consiglio di Stato se “è a conoscenza” di questo fatto e se “ha approvato direttamente” queste direttive. 

Il segretario generale del Vpod nell'atto parlamentare ricorda che il 26 agosto, come previsto dalla relativa legge, “il sindacato ha incontrato la Sezione delle risorse umane del Cantone per presentare le proprie richieste di modifica al regolamento sul telelavoro, che il Governo aveva pubblicato lo scorso 17 luglio 2020 invocando motivi di urgenza che impedivano una consultazione preliminare”. In quell'occasione il sindacato aveva poi “proposto di migliorare le condizioni di accesso al telelavoro e le condizioni materiali del suo esercizio dopo aver effettuato una consultazione degli impiegati cantonali affiliati, che hanno manifestato molto interesse al tema. La questione ora passerà al vaglio del Consiglio di Stato, che potrà decidere se e come modificare il regolamento sulla base delle indicazioni sindacali”.

Ghisletta non si lamenta di questa procedura, ma del fatto che “vi sarebbero Divisioni, Sezioni e Uffici cantonali che limitano con direttive interne la possibilità per i propri collaboratori di accedere al telelavoro, ad esempio in base a criteri geografici. Queste direttive restrittive non vengono trasmesse al sindacato e tantomeno sottoposte a consultazione, cosa che svuota ovviamente il lavoro di partenariato sociale fatto sul regolamento relativo al telelavoro”. Oltre a chiedere all'esecutivo se è a conoscenza di tali direttive e circolari interne e se le ha direttamente approvate, il deputato socialista domanda pure se “la Sezione risorse umane ha visionato/approvato tali direttive” e “perché tali direttive non sono trasmesse al sindacato e non sono sottoposte alla consultazione dei sindacati prima di essere varate, nella misura in cui interpretano e limitano il raggio di azione del regolamento sul telelavoro”.

 

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