Ticino

Meno frontalieri in Ticino nel secondo trimestre

L'Ufficio di statistica sottolinea che i dati pubblicati oggi sono provvisori e che la progressione di frontalieri messa in evidenza è superiore a quella reale

La crisi del coronavirus potrebbe aver eliminato diversi impieghi per i frontalieri (Ti-Press)
4 agosto 2020
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Dei 332'177 frontalieri attivi in Svizzera alla fine di giugno, un quinto lavora in Ticino. In base ai dati del secondo trimestre pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (Ust) il loro numero è cresciuto dell'11,6% negli ultimi cinque anni.

L'aumento rispetto al trimestre precedente è dello 0,6%, mentre in confronto a un anno prima è del 2,9%, precisa l'Ust. In Ticino c'è invece stata una contrazione trimestrale -0,8% e una progressione annuale (+1,8%) nettamente inferiore alla media.

Riguardo alla provenienza, oltre la metà (55,2%) di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (183'243, +3,4% rispetto al giugno 2019), quasi una quarto (23,0%) in Italia (76'529, +2,7%), circa un quinto (18,4%) in Germania (61'147, +1,7%) e pochi (2,5%) in Austria (8407, +2,2%).

I loro impieghi erano per circa due terzi nel settore terziario (221'641, +3,1%) e per un terzo nel secondario (108'279, +2,4%). Quello agricolo ne assorbiva un'infima parte (2258, +7,5%). Circa due terzi dei frontalieri erano uomini (214'416, +3,4%) e un terzo donne (117'762, +2,0%). Essi costituiscono grossomodo il 6,5% della popolazione attiva.

La regione che accoglie nettamente il maggior numero è sempre quella del Lemano (125'064, +3,6% rispetto a un anno prima). La Svizzera nordoccidentale (70'721, +2,3%) è tallonata dal Ticino (67'311, +1,8%). Più staccati l'Espace Mittelland (28'620, +3,6%) - ossia Friburgo, Neuchâtel, Giura e Berna - e la Svizzera orientale (27'742, +4,2%).

L'UST sottolinea però che dati pubblicati oggi sono provvisori e la progressione di frontalieri messa in evidenza è superiore a quella reale. Ciò in particolare per i ritardi nell'elaborazione del Sistema di informazione centrale sulla migrazione SIMIC del Ticino. Inoltre, la crisi del coronavirus potrebbe aver eliminato diversi impieghi per i frontalieri, ma alcuni hanno mantenuto il permesso di lavoro e risultano ancora nel SIMIC. L'UST vedrà di correggere retroattivamente i dati nel terzo trimestre.

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