Italia, il limite al cash vale anche per gli svizzeri

Per combattere l'evasione fiscale che in Italia è uno dei più importanti problemi del paese, dallo scorso primo luglio nuova stretta al cash. Il tetto per i pagamenti in contanti è sceso dai 3mila euro fissati quattro anni fa dal governo Renzi a 2mila euro (per l'esattezza a 1'999,99 euro). La nuova soglia resterà in vigore sino al 31 dicembre del prossimo anno, in quanto dal 1° gennaio 2022 si dimezzerà, per tornare al tetto dei mille euro, che era stato introdotto alla fine del 2011 dal governo Monti.

La nuova stretta sull'uso del contanti non ha nulla a che fare con le tante misure che in tempi di coronavirus il governo Conte bis sta attuando. Il nuovo tetto ai pagamenti cash è una norma contenuta nella legge di Bilancio, approvata lo scorso mese di dicembre, per combattere l'evasione fiscale che nel 2018 (ultimo dato ufficiale) è stata pari a 107,5 miliardi di euro. C'è tuttavia da segnalare che una spinta a modificare, da parte degli italiani, le abitudini il lockdown l'ha data: le vendite online registrate nei mesi scorsi testimoniano un boom dei pagamenti tracciabili.

L'Istat per il mese di aprile segna una crescita del commercio elettronico del 27,7 per cento. Crescita che è continuata anche in maggio. Dal 1° luglio per acquisti superiori ai 1'999 si devono usare strumenti di pagamento tracciabili, come bancomat, carta di credito, assegni e bonifici bancari. Le sanzioni amministrative previste, variano a seconda la gravità della sanzione: vanno da 2mila a 50mila euro per le transazioni sino a 250mila euro. Sopra questa soglia la sanzione è compresa tra  i 15mila  e i 250mila euro. La trasgressione riguarda sia chi effettua il pagamento che chi lo riceve. La nuova stretta al cash interessa anche gli stranieri, turisti svizzeri compresi.