Ticino

Si torna al divieto di assembramenti per più di 30 persone

Dopo la lieve ripresa dei contagi, il Consiglio di Stato ha adottato nuove misure in vigore da subito. Merlani: 323 persone in quarantena

Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa (Ti-Press)
3 luglio 2020
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Sono cinque le misure decise oggi dal Consiglio di Stato per cercare di contenere la diffusione del coronavirus, dopo il caso della recluta positiva al locale 'Woodstock' di Bellinzona, che ha costretto alla quarantena un elevato numero di persone. Le disposizioni adottate dal governo, che entrano in vigore immediatamente e saranno valide fino al 19 luglio, sono le seguenti:

  • Si torna al divieto di assembramenti per più di 30 persone nei luoghi pubblici
  • Gli ospiti di ristoranti, bar e locale notturni potranno essere al massimo cento
  • Le strutture dovranno raccogliere i dati degli avventori, e dovranno inoltre verificare la veracità dei dati richiedendo la presentazione di un documento d'identità ed effettuando una chiamata telefonica di controllo ai numeri di cellulare forniti dagli avventori.
  • Negli esercizi pubblici è fortemente raccomandato l’uso della mascherina
  • Le persone che rientrano dall’estero con l’obbligo di quarantena, così come stabilito ieri dalle autorità federali, dovranno annunciarsi entro due giorni alla hotline cantonale 0800 144 144

Quarantena per 323 persone

Come noto, i nuovi casi d'infezione riguardano prevalentemente dei giovani. «È probabile che la combinazione della riapertura delle frontiere e le riaperture del 6 giugno abbiano portato alla trasmissione del virus – afferma il medico cantonale Giorgio Merlani –. Attualmente sono 323 le persone in quarantena, due le persone che hanno mostrato sintomi sospetti. Mentre ci sono ancora altre 35 che finora non hanno risposto al cellulare». Tra le persone poste in quarantena dalle autorità vi sono anche una studentessa e un bambino (che a sua volta ha determinato altre cinque quarantene).

Locali, cento persone dall'apertura alla chiusura

Il divieto per più di 30 persone riguarda gli assembramenti «non le manifestazioni – spiega il capitano Elia Arrigoni –. Queste potranno continuare a svolgersi nel rispetto di quanto previsto dalle ordinanze federali». Arrigoni poi chiarisce come funzionerà il limite di cento presenze all'interno dei ristoranti e locali notturni: «Dal momento dell'apertura i gestori potranno accogliere fino a cento ospiti e soltanto cento. Ciò vuol dire che una volta raggiunto il numero massimo, anche se qualche cliente lascia il locale, non potranno essere accolti altri».

Per il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa è chiaro che in questi giorni vi è in corso un cambiamento delle tendenze: «Avevamo già espresso qualche settimane fa le nostre perplessità in merito alla velocità con la quale il Consiglio federale ha proceduto all’allentamento delle misure sanitarie – osserva De Rosa –. Oggi queste perplessità si traducono nella necessità di agire a livello cantonale». «Si tratta – interviene Merlani – di porre dei correttivi per quelle situazioni che hanno dato prova di aver bisogno di certe misure, affinché si possa convivere con le riaperture senza dover affrontare una seconda ondata epidemica».

Il Woodstock al momento non è un focolaio

Al momento in Ticino, indica il medico cantonale, ci sono due focolai «piuttosto sotto controllo». Tali focolai non riguardano il caso della recluta positiva al Woodstock di Bellinzona, bensì «due feste private, collegate tra di loro, di studenti rientrati da Oltralpe». Il medico cantonale aggiunge che le conseguenze, dal punto di vista dei contagi, di tutto quanto avvenuto in questi giorni «lo scopriremo fra dieci giorni». 

 

 

 

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