Ticino

E-comitato Plr, congresso il 3 ottobre

Ieri il confronto sulle proposte per il rilancio: formazione e ricerca, orari prolungati per i commerci, difesa degli apprendisti e molto altro

Caprara durante il suo e-intervento (Facebook)
28 maggio 2020
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Ora è ufficiale: il prossimo congresso del Partito liberale radicale ticinese si terrà solo il 3 ottobre, e «sempre che le condizioni lo permettano», come ha precisato il presidente Bixio Caprara nel corso dell’e-comitato di ieri. La proposta è stata approvata dal 100% dei votanti.

La diretta, da una sala vuota ad eccezione degli oratori, è iniziata alle otto di sera sulle piattaforme di Facebook e YouTube. Si è cominciato con una breve commemorazione di Giuseppe Buffi, morto il 20 luglio di vent’anni fa. Evidente il parallelo con l’attualità nella lettura scelta: “Può una democrazia funzionare senza il supporto di grosse spinte ideali?”, si chiedeva il Consigliere di Stato. L’invito era anche a superare la consolante, ma falsa contrapposizione tra partiti malati e società sana.

Da quelle parole è ripartito Caprara per rivendicare i valori di «libertà, coesione e progresso», purché si riesca a «difendere l’interesse generale e non quello particolare». Il Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta ha invece rievocato le tappe dell’emergenza da coronavirus, senza risparmiare una frecciata a Berna che «non ci ha aiutato» nelle procedure per accedere alle finestre di crisi, poi comunque concesse. Vitta ha spiegato il lockdown precisando che «oggi chi gestisce il settore sanitario ci dice che se avessimo ritardato la chiusura, anche solo di alcuni giorni, verosimilmente il sistema sanitario non avrebbe retto alla fase acuta». Infine – dopo la riflessione sulle inevitabili difficoltà a venire e sulla necessità di riorientare l’economia verso i suoi «settori più promettenti» – un memento: «Molti vedevano il risanamento delle finanze pubbliche come un esercizio un po’ fine a sé stesso. Oggi i fatti ci dimostrano che avere uno stato con finanze sane permette all’ente pubblico di avere più credibilità di intervento ed essere più vicino alla cittadinanza».

È poi spettato alla capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella fare il punto sulle proposte di rilancio elaborate dai gruppi di lavoro del partito: dalla richiesta di investimenti su ricerca e formazione alla tutela degli apprendistati, passando per la richiesta di «flessibilizzare» gli orari degli esercizi commerciali per «permettere loro di lavorare e recuperare» il terreno perduto.

Sul tema, Vitta ha poi aggiunto che ci sarà da attendersi «una riduzione degli spazi commerciali», auspicando comunque che a risollevare le sorti dei centri urbani ticinesi sia anche l’afflusso di famiglie estere che «vorranno portare il loro centro di interessi in Svizzera» (magari, come ha suggerito la capogruppo a Lugano Karin Valenzano Rossi che moderava la serata, anche per sfuggire a «patrimoniali e prelievi sui conti bancari»).

Circa il rilancio si sono poi confrontati con Caprara in un dibattito aperto Riccardo Braglia, Ceo del gruppo Helsinn, Paolo Ferrari, capo area medica Eoc, Beatrice Fasana, membro del Consiglio dei Politecnici federali e Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo. Un’occasione per discutere le future sinergie tra pubblico e privato, sanità e formazione.

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