laR+ Ticino

Ristorazione, Suter soddisfatto: bicchiere mezzo pieno

Pianezzi (Hotelleriesuisse): più motivi per frequentare il Ticino. Guarnaccia (Primis): la ripresa delle attività a luci rosse è importante

Saranno permesse tavolate con più di quattro persone (Ti-Press)
27 maggio 2020
|

Gli allentamenti decisi dal Consiglio federale «sono il segnale di un ritorno alla normalità, a una quasi normalità. Il che significa che l’emergenza coronavirus sta rientrando, anche se dobbiamo, tutti, mantenere alta la guardia. Il nostro settore è un po’ lo specchio della società: se questa sta bene, anche i ristoranti vanno bene». È «molto soddisfatto» il presidente di GastroTicino Massimo Suter per le decisioni di Berna riguardanti bar e ristoranti. L’attenuazione di alcune disposizioni vigenti scatterà sabato 6 giugno, quando salterà il limite massimo di quattro persone per tavolo e saranno nuovamente permesse, aggiunge il governo federale, "attività come il biliardo o la musica dal vivo”. Tuttavia bar e ristoranti “dovranno garantire la ricostruzione dei contatti: per ogni gruppo di più di quattro persone” al tavolo “dovranno annotare i dati di contatto di un suo componente”. Le ordinazioni andranno consumate “ancora esclusivamente stando seduti”. Così come viene mantenuta la distanza di almeno due metri tra un tavolo e l’altro. Tutti i locali saranno obbligati a chiudere "entro mezzanotte”. Anche discoteche e locali notturni. Che dovranno inoltre tenere “un elenco delle presenze e non potranno permettere più di 300 ingressi per sera”.

La cancellazione del limite delle quattro persone, riprende Suter, «è una notizia estremamente positiva: l'abrogazione agevolerà l’attività soprattutto di quelle strutture che ospitano grandi eventi, come per esempio i matrimoni». L’obbligo di annotare il nominativo di un componente del gruppo di avventori che allo stesso tavolo supera le quattro ’unità’ potrebbe trattenere qualcuno dal recarsi in ristorante? «No – afferma il presidente di GastroTicino –. Credo che in una squadra di calcio, tanto per fare un esempio, che dopo tre mesi vuole tornare a consumare insieme una pizza ci sia un giocatore disposto a dare il proprio nominativo...». Rimane tuttavia la chiusura a mezzanotte. «E questa è una misura che francamente faccio fatica a capire. Anche perché – prosegue il responsabile di GastroTicino – potrebbe paradossalmente creare un problema: d’estate con venti, venticinque gradi la gente sta fuori anche a mezzanotte. Si rischia quindi di avere degli assembramenti all’esterno del locale e magari con più di trenta persone. E mi chiedo quale sia il senso di questa misura anche per le discoteche, dove si entra solitamente a ore tarde». Non certo alle 9 di sera.... Un’altra restrizione che per ora viene mantenuta è la distanza minima di due metri fra i tavoli. «Il provvedimento si giustifica ancora: stiamo vincendo la partita contro il virus, ma il match è sempre in corso. Continuiamo allora a rispettare certe regole per il bene comune. E poi gli allentamenti appena decisi dal Consiglio federale non ce li aspettavamo in tempi così brevi e sono un’importante boccata d’ossigeno per noi e per il settore turistico. Vediamo insomma il bicchiere mezzo pieno».

Soddisfatto degli allentamenti anche il ramo alberghiero. «Con la ripartenza fra l’altro degli impianti di risalita e la possibilità quindi di raggiungere più destinazioni, di lago o di montagna, si offrono motivi in più per frequentare il nostro cantone», evidenzia Lorenzo Pianezzi, presidente di Hotelleriesuisse Ticino: «Se oggi le prenotazioni negli alberghi sono ancora relativamente basse, ora il loro numero dovrebbe poter registrare un aumento, come ci auguriamo, visto che è cresciuta l’attrattività turistica del cantone».

Luci rosse, ’importante riaprire’

Dal 6 giugno potranno riaprire anche le attività legate alla prostituzione. Un passo «importante», ha affermato oggi il consigliere federale Alain Berset, perché in questo modo sarà possibile continuare a «garantire l’accesso ai servizi di prevenzione». Servizi come quello offerto in Ticino da Primis: «Procrastinando il divieto di esercitare, il rischio è che le persone lavorino ugualmente, magari in una situazione di clandestinità, senza la possibilità di raggiungerle per fare prevenzione», precisa a ‘laRegione’ Vincenza Guarnaccia, responsabile del progetto. «Condividiamo quindi questa decisione anche nell’ottica della salute pubblica: ciò ci permetterà pure di fornire informazioni in merito alle raccomandazioni legate al coronavirus».

In generale, stando al Consiglio federale, se non è possibile mantenere le distanze bisognerà garantire il tracciamento dei contatti. Tuttavia, nell’ambito della prostituzione ciò potrebbe generare difficoltà: «Non è facile per un cliente palesarsi con le proprie generalità», sottolinea Guarnaccia. «Le professioniste e i locali erotici dovranno quindi dotarsi di un sistema che garantisca la rintracciabilità e che allo stesso tempo permetta al cliente di sentirsi protetto nell’anonimato, ad esempio fornendo un nome fittizio ma il numero di telefono vero».

Guarnaccia sottolinea infine che «Primis rimane a disposizione anche per aiuti economici d'urgenza». E questo perché la ripresa sarà graduale: «Ricominciare a lavorare non vuol dire guadagnare immediatamente, visto che le persone sono ancora preoccupate per la pandemia».

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE