Ticino

Käppeli (Plr): 'Il Cantone sviluppi il telelavoro'

Con un'interpellanza il deputato liberale radicale chiede un'implementazione dello 'smart working' per i dipendenti dell'Amministrazione cantonale

Ti-Press
16 maggio 2020
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"Se non cerchiamo di trasformare questa crisi in opportunità perdiamo un'occasione irripetibile". Ne è convinto il Plr, che con un'interpellanza del granconsigliere Fabio Käppeli chiede di sviluppare il concetto di telelavoro, e di farlo "recuperando il tempo perso proprio dove ci siamo accorti di essere più in ritardo: la digitalizzazione". Un discorso, quello del telelavoro, che Käppeli ricorda "essere partito nel 2016 con una mozione liberale radicale e che ha visto un timido progresso a fine 2018, quando è iniziata una fase di sperimentazione con una cinquantina di dipendenti dell'Amministrazione cantonale".

Troppo poco, per il Plr. Con l'emergenza Covid-19, "abbiamo potuto constatare che diversi settori dell'economia privata ritenuti fondamentali sono stati perfettamente operativi anche durante le scorse settimane, mentre l'Amministrazione cantonale (o gran parte di essa) è invece rimasta chiusa". Di più: "Negli scorsi giorni sembrerebbe siano già stati sospesi i provvedimenti adottati per far fronte all'emergenza volti a permettere il lavoro a distanza, e questo nonostante le direttive della Confederazione continuino a raccomandare di consentirlo", scrive Käppeli. Che aggiunge: "Il telelavoro, e più in generale la digitalizzazione sono impensabili senza un'efficiente infrastruttura (...). Auspichiamo quindi che il Cantone possa farsi promotore dell'estensione su tutto il territorio e in tempi ragionevoli di una rete di telecomunicazione a banda ultralarga".

Ma dell'Amministrazione cantonale si parlava, e quindi il deputato di Bellinzona riprende: "Queste infrastrutture performanti dovranno essere nel contempo accompagnate, per raggiungere gli obiettivi sperati della crescita delle opportunità di telelavoro all'interno dell'Amministrazione cantonale, da una chiara strategia operativa di comprensione e di distribuzione dei compiti lavorativi sotto la piena responsabilità dei diversi funzionari cantonali". Che deve essere, conclude Käppeli, "frutto ed esito di un profondo coordinamento e di una piena condivisione strategica dipartimentale".

Quindi, al governo viene chiesto un bilancio della sperimentazione avviata nel 2018, quali problemi si riscontrino nell'estendere il telelavoro a tutta l'Amministrazione cantonale, come si intenda sviluppare questo processo e, nella situazione attuale, quanti dipendenti possano lavorare in modalità telelavoro.

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