Ticino

Coronavirus: 'Abbiamo toccato il picco, ma non è finita'

Cauto ottimismo del medico cantonale: fra poco si potrà considerare un graduale ritorno alla normalità. Bertoli sulla scuola: note ferme al 13 marzo

Il medico cantonale Giorgio Merlani (Ti-Press)
6 aprile 2020
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«È la prima volta che per tre giorni di fila la curva dei contagi mantiene un ritmo rallentato. Abbiamo toccato il pico e siamo in discesa, ma non è finita». È il medico cantonale Giorgio Merlani a portare con cauto ottimismo i dati aggiornati del coronavirus in Ticino: sono 2'546 i casi confermati, più 38 rispetto a ieri. 285 sono le persone ricoverate. Di queste, 72 si trovano in terapia intensiva (62 intubate). I dimessi sono finora 350 pazienti, 10 in data odierna.

Per il capo dell'area medica dell'Eoc Paolo Ferrari, questi dati indicano che «fra poco bisognerà considerare un lento e graduale ritorno alla normalità. In ogni caso dovremo imparare a vivere con il Covid». Secondo il medico cantonale è pensabile che a fronte di queste cifre positive ci sia il margine per allinearsi alle misure federali, oggi meno restrittive rispetto a quelle ticinesi.

Mascherine obbligatorie?

Mascherine obbligatorie come in Lombardia? Il medico cantonale esclude che anche in Ticino si vada in questa direzione: «La trasmissione del virus avviene tramite secrezioni: la forma migliore per evitare il contagio è evitare il contatto con delle superfici e lavarsi regolarmente le mani. Le mascherine aiutano a ridurre le emissioni di 'goccioline' ma ciò non garantisce che non rimangano secrezioni in giro. Danno una sensazione di sicurezza ma non sono una soluzione». Inoltre, segnala Merlani, «vi è un problema sulla quantità di mascherine a disposizione. Servirebbero 16 milioni di mascherine al giorno per tutta la popolazione, che non ci sono. La priorità va data ai malati e al personale sanitario».

Sui prezzi abusivi di alcuni materiali nelle farmacie, riferisce il medico cantonale, è possibile fare segnalazioni alla polizia che interverrà. 

Occhio alle uscite durante il weekend lungo

L'avvertimento per il prossimo fine settimana arriva dal portavoce della polizia Renato Pizzoli, a nome dello Stato maggiore cantonale di condotta: «Durante il week end pasquale, anche per via della meteo favorevole, il rispetto delle norme è sicuramente a rischio. La polizia manterrà i controlli e cercherà soprattutto di sensibilizzare le persone attraverso il dialogo. Ma se sarà necessario verrano inflitte le multe previste per i trasgressori».

La scuola

Calendario confermato, note ferme. Rientro dopo il 19 aprile? Bertoli: 'Ancora non sappiamo'

Oggi sono state trasmesse a tutte le scuole le direttive per la fine di quest'anno scolastico condizionato dal coronavirus. Il Dipartimeto del'educazione, della cultura e dello sport (Decs) ha assicurato che l'anno 2019/2020 sarà considerato valido, a prescindere dal fatto che le scuole vengano riaperte o meno entro giugno.

«La chiusura delle scuole e l'interruzione delle attività economiche dovevano andare di pari passo», premette Manuele Bertoli, direttore del Decs. «La scuola a distanza – aggiunge Bertoli – non è la scuola in presenza e non sarà mai la stessa cosa. Speriamo di poter rientrare in classe prima della fine dell'anno, ma non lo sappiamo per il momento. Il Consiglio federale deve ancora decidere cosa succederà dopo il 19 aprile».

Per il direttore del Decs appare chiaro che «non poter seguire per un periodo di tempo il programma implicherà sicuramente una rimodulazione degli obiettivi, ma ciò che non è stato possibile fare quest'anno dovrà essere recuperato più avanti». E per gli studenti chi "corrono da dietro": «Se avremo accesso alle aule a breve, ci sarà il tempo per delle verifiche che permetteranno agli allievi in difficoltà con le note di recuperare un po' di terreno». 

Il dettaglio delle direttive del Dipartimento:

  • L'anno scolastico è confermato, così come il calendario 2019/20 e quello dell'anno prossimo.
  • Le valutazioni sommative restano ferme al 13 marzo. Test e verifiche non verranno eseguiti durante il periodo della scuola a distanza.
  • Il contatto tra docenti e allievi va mantenuto attraverso i mezzi tecnologici.
  • Per gli esami di maturità bisognerà attendere l'inizio del mese di maggio per avere maggiore precisazioni.
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