Ticino

Coronavirus, ulteriori misure in carcere

Laboratori temporaneamente chiusi, congedi sospesi, limitazione del numero di visitatori... Laffranchini: i detenuti hanno dimostrato senso di responsabilità

17 marzo 2020
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In Ticino, e non solo qui, l'epidemia di coronavirus avanza. Nessuna tregua, per il momento. E così anche nelle Strutture carcerarie cantonali (le Scc dipendono dal Dipartimento istituzioni) la Direzione ha introdotto ulteriori misure a tutela della salute di detenuti e personale, oltre a quelle già decise e attuate di cui la 'Regione' ha riferito la scorsa settimana. "Anche questi ultimi provvedimenti sono stati spiegati alle persone recluse - dice alla 'Regione' il direttore delle Scc  Stefano Laffranchini -. Con la dottoressa Teresa Salamone, responsabile del servizio medico delle Strutture, e Siva Steiner, capo dell'Ufficio dell'assistenza riabilitativa, abbiamo incontrato, suddividendola in tre gruppi, l'intera popolazione carceraria. Circa venti minuti per gruppo. Per illustrare e motivare le nuove misure e per rispondere alle domande dei detenuti. I quali anche stavolta hanno dimostrato grande senso di responsabilità".

Direttore Laffranchini, cominciamo dai laboratori dove lavorano i detenuti: cambiamenti?

“I laboratori resteranno chiusi da oggi fino a domenica prossima 22 compresa, approfittando anche delle festività del 19 e 20 marzo, allo scopo di garantire il concetto di ‘distanza sociale’. Rimangono aperti, seppur con alcuni accorgimenti, i laboratori ‘di servizio’ delle Strutture carcerarie, vale a dire la cucina, la lavanderia e la squadra interna di manutenzione. Nel frattempo come Direzione ci stiamo organizzando per ristrutturare il lavoro a partire da lunedì, eventualmente suddividendolo su più turni, per non fermare la produttività nel rispetto delle misure igieniche e di distanza sociale diramate dal Consiglio di Stato".

E riguardo a congedi e visite?

"I congedi verso l’esterno dal carcere chiuso sono sospesi fino a data da definire. Ciò non significa che verranno annullati, ma che verranno recuperati in seguito. Quanto alle visite, i detenuti del carcere chiuso beneficiano normalmente di sette ore di colloquio mensile da trascorrere con un massimo di tre adulti e tre minori alla volta. Allo scopo di ridurre il contatto sociale e la promiscuità generazionale, sono state introdotte, fino a nuovo avviso, delle misure”.

Quali?

"Limitazione del numero di visitatori a due per detenuto, dell’età compresa tra i 18 e i 65 anni.  Mantenimento della distanza sociale tra il detenuto e i suoi visitatori: non è consentito il contatto fisico. Dopo un anno di reclusione, i detenuti hanno la possibilità di pranzare con i propri cari (due ore) in un apposito spazio: questa possibilità è sospesa fino a data da stabilire. Dopo diciotto mesi di reclusione, i detenuti possono trascorrere sei ore con i propri cari in uno spazio ‘riservato’: anche tale possibilità è sospesa fino a data da stabilire.  Presso il Carcere penale vi è uno spazio dedicato agli incontri tra detenuti e figli minorenni, incontri facilitati da un operatore appositamente formato: questi incontri sono stati sospesi fino a data da stabilire”.

Per quanto concerne gli interrogatori?

"A chiunque acceda al carcere - personale, visitatori, agenti di polizia, magistrati eccetera - viene rilevata la temperatura corporea e imposta la disinfettazione delle mani. In caso di temperatura superiore ai 37°C, l’accesso viene negato. In ogni caso, per gli interrogatori viene costantemente garantita la necessaria distanza".

Come vi regolate con la posta destinata ai carcerati?

"Pacchi e lettere vengono trattenuti ‘in quarantena’ per un periodo di dodici ore, dopodiché vengono consegnati ai detenuti".

C’è poi il capitolo delle scuole interne al carcere.

"Le scuole interne per il momento restano aperte, in considerazione del fatto che è possibile garantire i principi di igiene e la necessaria distanza sociale".

Quanto ai contatti intergenerazionali fra persone recluse?

"Alla Stampa sono detenute esclusivamente persone maggiorenni. Lo stato di salute dei detenuti 'sensibili' viene costantemente monitorato dal servizio medico, che adotta di caso in caso le necessarie misure preventive. Al carcere giudiziario della Farera minori e adulti non possono per legge entrare in contatto, quindi la situazione rimane immutata".

Un'ultima domanda: per la sorveglianza esterna delle Strutture carcerarie è stato ipotizzato il ricorso all'esercito?

"Come Direzione valutiamo giornalmente lo stato degli effettivi delle Strutture e non escludiamo di inoltrare una domanda di sostegno allo Stato maggiore cantonale di condotta qualora dovesse essere necessario concentrare lo sforzo delle risorse sulle attività di maggiore valore aggiunto delle Strutture carcerarie cantonali". 

 

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