Ticino

Manuele Bertoli nominato presidente di 'Incontro democratico'

Succede a Diego Scacchi alla conduzione dell'associazione che riunisce esponenti radicali e progressisti

Il consigliere di Stato Manuele Bertoli (Ti-Press)
12 dicembre 2019
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A pochi mesi dal suo decimo compleanno che si celebrerà la prossima primavera, l'associazione 'Incontro democratico' (Id), che racchiude esponenti radicali e progressisti, cambia presidente. L’ex sindaco di Locarno Diego Scacchi lascia infatti il posto al consigliere di Stato Manuele Bertoli. Lo ha deciso l’assemblea dei soci riunitasi stasera a Bellinzona.

Ritorno a un confronto sul piano della cultura politica

«Oggi più di allora è necessario tornare a discutere e confrontarci sul piano della cultura politica», risponde Bertoli interpellato dalla 'Regione' a margine dei lavori. «Oggi il confronto avviene in parte sui singoli dossier e per la politica è normale, ma per quanto concerne tutto il discorso politico che sta dietro non è il massimo: la visione è spesso quella proposta solo da una formazione o da un'area, possibili punti di intersezione non vengono più considerati».

Gli obiettivi del neo-presidente

'Incontro democratico' è nata su basi precise, nel marzo 2010: difesa dello stato di diritto e della laicità dello Stato, e considerare lo Stato come elemento di equilibrio per risolvere le disuguaglianze sociali. Mettendo al bando le esasperazioni, privilegiando il confronto. Oggi, all’alba del nuovo decennio, che obiettivi si pone Bertoli? «Trovare elementi comuni sul piano della cultura politica. 'Incontro democratico' non è mai stata e mai sarà simile a una corrente di partito, ma un luogo di discussione aperto a diverse forze dell'area progressista. Sono tempi dove il popolo dà segnali di gradimento in termini generali più per chi vende meglio il prodotto, che per chi propone idee e chiede confronto».

I temi

E i suoi due obiettivi sono chiari: «Servono confronto e soluzioni su emergenza climatica, mantenendo il livello di benessere diffuso ma affrontando il problema, e sui rapporti con l’Europa: dobbiamo capire come si fa a gestire al meglio questo difficile rapporto». Finora ‘Id’ «non è riuscita a influenzare molto il mondo politico culturale ticinese», ammette con rammarico Scacchi nella sua relazione di commiato: «La società è cambiata, caratterizzata dall’incertezza, ha messo la priorità sull’interesse personale piuttosto che su quello collettivo. Il contrario dei nostri scopi». Per due motivi: «La presenza della Lega e un’ala radicale ridotta ai minimi termini dalla svolta a destra del Plr». Serve ripartire quindi, e lo si farà con Bertoli: «Serve andare oltre la mentalità di chiusura, e aprirsi davvero».

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