Ticino

Premi di cassa malati, le iniziative cantonali a Berna

Il Gran Consiglio approva quasi all’unanimità le proposte di De Rosa. Adesso la palla passa all’Assemblea federale

Il direttore del Dipartimento della sanità e socialità (Ti-Press)
10 dicembre 2019
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Semaforo verde pochi minuti fa in Gran Consiglio (73 sì e 3 astenuti) alle tre iniziative cantonali proposte dal Consiglio di Stato per ovviare - o provare a - ai costi della salute, leggasi premi di cassa malati, sempre più alti. Tre iniziative presentate dal direttore del Dss Raffaele De Rosa il 24 settembre, contestualmente all’annuncio dei premi per il 2020, in rialzo rispetto al 2019.

La prima, "Più forza ai Cantoni", chiede, tramite modifica della Lvamal, che i Cantoni possano dire la loro ad assicuratori e all'autorità di vigilanza in merito ai costi stimati e alle tariffe dei premi previste per il loro territorio.

La seconda, "Per riserve eque ed equilibrate", si pone l'obiettivo di aggiungere nella legge il fatto che "le riserve di un assicuratore sono reputate eccessive se risultano superiori al 150% del limite normativo. In presenza di riserve eccessive, l'assicuratore è tenuto a operare una riduzione delle riserve sino al raggiungimento di tale soglia". A oggi, è stato spiegato alla stampa, dei 12 principali assicuratori 5 hanno riserve superiori al 200%. Altri sei, hanno riserve comprese tra 150 e 200%. Uno, del 125%. Tutto questo, quando il limite legale è del 100%.

La terza, "Per premi conformi ai costi", vuole far sì che "la correzione dei premi pagati in eccesso avvenga in maniera sistematica se rispettate precise condizioni, a beneficio degli assicurati, ma anche a garanzia di un'equa partecipazione dei Cantoni alla costituzione delle riserve nazionali. Insomma, l'anno successivo dopo dei premi in eccesso, l'assicuratore è tenuto a operare una compensazione di premi. Non più una semplice possibilità, quindi. 

Gli interventi in Gran Consiglio

“Puntuali modifiche alla legge”, spiega il relatore Lorenzo Jelmini (Ppd), che aggiunge come “l’obiettivo sia di aumentare il ruolo dei Cantoni sul calcolo dei premi”. Gli fa eco Alessandro Cedraschi (Plr), rilevando come “sul problema endemico dei costi della salute il Cantone deve poter essere vigile”.

Per Bruno Buzzini (Lega) “è corretto invocare un controllo del sistema, anche perché l’impressione è che l’Ufficio federale della sanità pubblica non abbia il controllo dei costi della salute che sono esplosi”. Un sì con dei ma quello del Ps, con Laura Riget che annota come “queste iniziative sono un primo passo, ma insufficiente. In Ticino negli ultimi anni 24mila persone hanno perso i sussidi, e occorre limitare l’incidenza dei premi sul budget delle famiglie”. Matteo Pronzini (Mps) rileva “le intenzioni positive” di queste tre iniziative, salvo poi definirle “piccoli cerotti da campagna elettorale apposti dagli stessi partiti che a livello nazionale hanno provocato questa emergenza”: e quindi astensione.

Raffaele De Rosa soddisfatto

Soddisfazione da parte del direttore del Dss Raffaele De Rosa: “Importante che queste proposte siano sostenute dal parlamento, in quanto rappresentante del popolo. La sfida, già cominciata con i cantoni romandi, sarà fare sempre più gruppo tra cantoni, per renderli più forti in questo ambito”. E una stoccata finale a Pronzini: “Fosse stata campagna elettorale sarei uscito da solo, questo è un progetto del Consiglio di Stato e a Ginevra hanno tradotto in francese il messaggio governativo per sensibilizzare tutta la Romandia sul tema. Adesso dobbiamo essere vigili e presenti a Berna per rimettere il campanile al centro del villaggio”.

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