Ticino

Socialisti contro il pacchetto fiscale bis (approvato da Bertoli)

Il Ps critico sia sul taglio lineare previsto per le persone fisiche, sia sulla riduzione dell'aliquota al 5,5% per le imprese. 'Le misure sociali vanno adottate a prescindere'

18 luglio 2019
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Il Partito socialista (Ps) è critico sul pacchetto fiscale approvato all'unanimità del Governo. Tramite un comunicato la Direzione del Ps esprime un giudizio negativo riguardo al messaggio del Governo sull’adeguamento della Legge tributaria cantonale alla legge concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA). I socialisti ritengono il pacchetto fiscale squilibrato, "volto soprattutto a proporre sgravi fiscali ad aziende e fasce della popolazione che non ne hanno bisogno".

In disaccordo sullo sgravio per le persone fisiche

"Lo sgravio lineare tramite riduzione del coefficiente cantonale d’imposta del 2% fino al 2024 non sostiene i salari medio bassi e peserà per 30 milioni sui conti cantonali, non entriamo nemmeno in discussione sull’ipotesi illustrata nel messaggio di un ulteriore raddoppio del taglio", scrivono i socialisti.

'Le misure sociali sono indispensabili a prescindere'

L'accordo del Governo prevede degli investimenti per la scuola di 17,4 milioni a livello cantonale e di 0,8 milioni per i comuni e delle misure sociali di circa 15 milioni volte a ribilanciare gli assegni AFI/API e ridurre i premi di cassa malati. Inoltre è previsto il risanamento della cassa pensioni dello Stato. Questi investimenti, afferma la sinistra, sono di per sé positivi. Tuttavia per la Direzione del Ps si tratta d'interventi "che vanno  adottati senza essere legati a degli ulteriori sgravi fiscali". Gli assegni AFI/API e i sussidi di cassa malati sono stati oggetto di tagli per 50 milioni negli ultimi anni e i socialisti avevano già chiesto il loro ripristino, in virtù degli avanzi d’esercizio registrati dai conti dello Stato.

Il Ps dice no alla seconda fase della riduzione dell'imposta sull'utile prevista nel 2025

"Se la prima fase di riduzione all’8% può essere compresa alla luce della RFFA, delle compensazioni della Confederazione e della necessità di parificare l’imposizione delle aziende a statuto speciale con le altre, un’ulteriore riduzione al 5,5% dal 2025 non può essere accettata. Questa misura comporta delle perdite troppo importanti per le casse pubbliche, sgravi che condurranno inevitabilmente a tagli e a misure d’austerità in nome della concorrenza fiscale intercantonale" sostiene la Direzione del Ps nel comunicato odierno.  Una concorrenza, aggiungono, che con il pacchetto fiscale del Governo – e l’introduzione di un moltiplicatore differenziato tra persone fisiche e persone giuridiche – verrà alimentata anche tra i Comuni del Cantone e che i socialisti non hanno intenzionato ad accettare.

Referendum?

Il Ps afferma di voler attendere che vengano licenziati  i tre messaggi relativi a scuola, intervento sociale e risanamento della cassa pensioni, per una valutazione complessiva dei diversi provvedimenti proposti e promessi dal Governo, prima di prendere una posizione definitiva. 

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