Ticino

Collocamento a tirocinio, Bertoli: 'Misure dopo l'estate'

Presentata la campagna 2019: il Ticino al 25esimo rango (su 26) per la quota posti per i giovani. Il Decs: 'Ne servono di più'

Ti-Press
5 luglio 2019
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“Servono più posti di apprendistato da parte delle aziende”. È il solito refrain quello che è emerso dalla conferenza stampa che questa mattina a Bioggio ha presentato la campagna di collocamento a tirocinio. Ma è un refrain che Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento educazione cultura e sport, vuole frenare. Perché il tema dell’apprendistato “sarà una delle priorità di questa legislatura”, rileva interpellato dalla 'Regione' a margine dell’incontro. “Proporremo delle misure alla fine dell’estate, poi chiaramente non dipenderà solo dalla politica, ma anche dalle aziende. Non lo dico polemicamente, ma con franchezza perché quando si parla di formazione dei nostri giovani è auspicabile che ognuno faccia la propria parte”. Già, le aziende. Quelle formatrici, per il secondo anno consecutivo, sono in calo: sulle 4’732 ditte contattate, il 23.8% ha dato a oggi la disponibilità ad assumere apprendisti. Nel 2017 erano il 3% in più.

E un altro dato fa suonare il campanello d’allarme al Decs: Il fatto che il Ticino è al 25esimo posto (su 26 cantoni...) per quanto concerne la quota posti apprendistato. Un 3,2% a fronte del 4.7% della media nazionale. “Se si applicasse la media nazionale al Ticino, avremmo 2'500 posti di apprendistato in più. Quando invece - rileva Bertoli - se noi oggi avessimo 300 o 400 domande di posti in più, non potremmo soddisfarle”.

Per quanto riguarda le formazioni scelte dai giovani, Rita Beltrami, capo dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, annota come “quest’anno ci sia stato un boom di posti disponibili come impiegati di commercio, mentre l’anno scorso era stata la volta del settore della vendita”. E se sono andate a ruba le posizioni di estetista, assistente di studio veterinario o informatico, ci sono ancora posti per installatore elettricista, metalcostruttore e installatore di impianti sanitari. Confermate, infine, le tendenze storiche: alla fine della scuola dell’obbligo, più della metà delle allieve sceglie un percorso medio-superiore, per i ragazzi, invece, “è più frequente la scelta di iniziare un apprendistato in un’azienda rispetto alla prosecuzione degli studi”.

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