Ticino

2,5 milioni da Berna per silenziare le strade ticinesi

La Confederazione ha destinato i fondi alla sistemazione fonica delle strade cantonali, progetto su cui il Consiglio di Stato vuole investire 50 milioni

Foto archivio Ti-Press
4 luglio 2019
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In arrivo 2,5 milioni di franchi fino al 2020 per la protezione contro il rumore in Ticino. I soldi arrivano direttamente dalla Confederazione che ha ratificato il supplemento agli accordi programmatici con in Cantone. 

"Questo nuovo finanziamento garantirà il contributo federale per la prima parte di interventi che riguarda il risanamento fonico delle strade cantonali", scrive il Dipartimento del territorio in una nota, ricordando come negli scorsi mesi abbia licenziato un messaggio teso a finanziare misure per ridurre il più possibile i disturbi arrecati dal traffico stradale con una richiesta di credito di 50 milioni di franchi.

La Confederazione ha inoltre "stanziato un ulteriore contributo per la tutela del patrimonio culturale del Monte San Giorgio di 20mila franchi".

La politica di sovvenzionamento basata su programmi quadriennali, aggiunge il Dt, "è in vigore dal 2008. Da allora, nell’ambito di specifici accordi, la Confederazione (Ufficio federale dell’ambiente) e i Cantoni (Divisione dell’ambiente in particolare) stabiliscono di comune accordo gli obiettivi strategici nel settore ambientale, le prestazioni che i Cantoni devono fornire per i singoli campi di attività e i sussidi che la Confederazione deve stanziare a tal fine. L’attuazione operativa è affidata ai Cantoni, mentre la Confederazione stanzia i contributi globali a sostegno dei programmi e valuta una volta all’anno i lavori dei Cantoni".

"Le trattative per i nuovi accordi per il periodo 2020-2024 (che eccezionalmente avranno una durata di cinque anni) sono in corso e comportano novità in alcuni ambiti tematici: in particolare nel settore del bosco - dove si sono riuniti gli attuali accordi programmatici concernenti il bosco di protezione, la biodiversità nel bosco e la gestione del bosco - e nel settore del paesaggio, che ora raggruppa in un unico accordo la tutela e la valorizzazione del paesaggio, le zone palustri e il patrimonio mondiale naturale dell’Unesco".

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