Le temperature cominciano a crescere in tutto il Cantone. A mezzogiorno già passati i 26 gradi in pianura. In Vallese, Argovia e a Basilea allerta grado 4
Sarà una settimana calda. Lo si va dicendo da giorni e oggi le temperature iniziano a salire un po' tutta la Svizzera. Il Ticino non fa eccezione con la colonnina di mercurio che a mezzogiorno aveva già superato ampiamente i 26 gradi nel Bellinzonese, Locarnese e Mendrisiotto e i 25 nel Luganese. Alla stessa ora, nei giorni scorsi, si registravano tra i 21 e i 23 gradi. I tassi di umidità sono già tra il 50 e il 70%. Le temperature continueranno a salire nel pomeriggio, mentre la fase più intensa della canicola, in Ticino, è attualmente prevista da giovedì a venerdì. Intanto in Vallese, Argovia a Basilea l'allerta è salita al grado 4 per i prossimi giorni.
Per questo, già da qualche giorno, il Gruppo opereativo salute e ambiente (Gosa) ha iniziato a ricordare alla popolazione come comportarsi per non farsi cogliere impreparati. In particolare si specifca come "tutti hanno bisogno di alcuni giorni per adattarsi al caldo. È quindi raccomandati aumentare l’apporto di liquidi, moderare l’esposizione al sole e ridurre le attività all’aperto".
Il rischio, anche per persone che godono di buona salute, è quello di incappare in problemi dovuti alla ridotta capacità del corpo di dissipare il calore in eccesso. Particolarmente gravi sono il colpo di sole e il colpo di calore. Quest'ultimo, fa notare il Gosa, "non dipende necessariamente dall’esposizione diretta al sole, ma può verificarsi quando le persone si trovano in locali chiusi, poco ventilati, con temperature e umidità elevati".
Maggiori informazioni su www.ti.ch/gosa e sul sito della campagna estiva “Calura senza paura” (www.ti.ch/calurasenzapaura).
Chi lavora all'esterno dovrà fare particolare attenzione visto che il caldo può "provocare un sovraccarico del sistema cardiovascolare (aumento rapido e forte del battito cardiaco), con affaticamento precoce", specifica il Dipartimento finanze ed economia in una nota. "Il lavoro in ambiente caldo, in particolare all’esterno, riduce il rendimento fisico e psichico, con conseguente aumento del pericolo di incidenti. I sintomi di un surriscaldamento cronico sono la sensazione di affaticamento, il dolore di testa, l’inappetenza, l’insonnia e disturbi del sistema circolatorio. Un’esposizione prolungata alle alte temperature può provocare un collasso". Per questo è necessario prendere precauzioni e provvedimenti:
Una ventilazione naturale o meccanica (ventilatori, cortine d’aria) raffredda l’aria grazie a un rinnovo di aria più frequente o a una sua maggiore velocità di circolazione. Negli spazi limitati (ad esempio cabina di guida o di una gru), l’aria entrante dovrebbe essere raffreddata.
Fare in modo di non lavorare durante le ore più calde (per esempio, di comune accordo con i lavoratori, inizio della giornata alle ore 05:00)
Ridurre il lavoro muscolare (muscolatura delle braccia, delle gambe e del tronco) allo stretto necessario.
Ridurre la durata di permanenza nelle zone calde indispensabili alla produzione (riduzione del tempo di lavoro).
Se i provvedimenti tecnici e organizzativi non sono sufficienti a proteggere la salute, occorre fornire un equipaggiamento personale di protezione il più possibile conforme alle esigenze concrete:
Si consiglia di assumere 2,5 decilitri 30 minuti prima di iniziare il lavoro e la stessa quantità ogni 20 minuti. Per determinate categorie di lavoratori (ad esempio le persone che lavorano la notte e le donne incinte), è obbligatoria una dichiarazione di idoneità.
Anche perché, ricorda il Dfe "la tutela della salute dei lavoratori è un obbligo del datore di lavoro". La mancata applicazione di misure di protezione "può essere perseguita penalmente".
Altre informazioni sulle misure da adottare, a prevenzione della salute dei lavoratori, sono consultabili sul sito www.ti.ch/ispettorato-lavoro.