Ticino

A piedi fino a Napoli per trovare sé stesso: 'Finish!'

Il 22enne ticinese Mirko Cotti Piccinelli ce l'ha fatta: lunedì è arrivato in Campania dopo tre settimane di camminata (e autostop) lungo tutta l'Italia

Lo zaino, fedele compagno di viaggio.
19 giugno 2019
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Alla fine Mirko la pizza l'ha mangiata sul serio.

Di lui, di Mirko Cotti Piccinelli, avevamo parlato un paio di settimane fa, a pochi giorni dalla sua partenza dal Ticino a piedi. Destinazione, appunto, Napoli. Scopo: vivere un'avventura, ma soprattutto riflettere. «Avevo voglia di mangiarmi una pizza», ci aveva risposto, ridendo, quando gli avevamo chiesto perché proprio il capoluogo campano. E, in effetti, lunedì sul nostro WhatsApp (tra l'altro siamo sempre raggiungibili allo 079 383 60 10) arriva questa immagine: 

Messaggio: "Finish". Un'avventura, quella del 22enne del Luganese, iniziata giovedì 30 maggio alle 7, con la partenza da Como, e conclusasi, appunto, lunedì scorso.

«Sono a casa. Sono rientrato stanotte», ci dice quando lo sentiamo al telefono. «È andata bene, è stata una bella avventura. Ma quando sono arrivato a Napoli ho subito voluto tornare. Mi sembrava che rimanere avrebbe fatto perdere di senso al viaggio. Ho dormito in un B&B vicino alla stazione e poi ho preso il Frecciarossa: il treno più veloce a disposizione perché non ce la facevo più a stare fermo. Ora sono distrutto, sento salire la stanchezza».

Stanchezza, ma anche soddisfazione e appagamento: «Quello che cercavo non lo sapevo prima di partire e, francamente, non lo so ancora ora che sono tornato. Ma ho capito che persona sono e su che strada voglio continuare. Ora mi conosco».

 
 
 
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Il mio viaggio finisce.. Non so che dire, è stata un'esperienza fantastica che non dimenticherò mai, mi viene da ridere a ripensare alla sera prima di partire, ero spavento e preoccupato per tutto quello che mi sarebbe potuto accadere ma il giorno dopo, mentre camminavo chissà dove, ero felice e senza pensieri, mi sono sentito più vivo che mai. Ho fatto molti passi ma in realtà ne ho fatto solo uno importante, quel passo che non ho mai avuto il coraggio di fare per affrontare me stesso. Molte volte senza rendercene conto smettiamo di chiederci chi siamo, io non lo sapevo né prima di partire né ora, ma adesso finalmente ho capito quale strada voglio percorrere. Ogni tanto fermatevi, uscite dalla solita routine e prendetevi un po' di tempo per voi.. "Conta se vivi non se esisti" forse questa è una delle frasi che mi sono ripetuto più spesso prima di partire, seguite i vostri sogni e i vostri ideali il resto non conta.. Grazie a tutti voi che mi avete sostenuto e consigliato dove andare, grazie a chi mi ha detto di non mollare, perché ammetto che più di una volta avrei voluto fermarmi e tornare indietro, ps: ultimo viaggio che mi faccio da solo, "la felicità è reale solo se condivisa" ora ho finalmente capito il significato di questa frase 😂💞 (appena torno farò un video come si deve, purtroppo ho tutto sulla go pro e modificare video con il telefono è improponibile ahaha). . #supertramp #staymezzo #travel #comonapoli

Un post condiviso da Mirko (@mirkocottipiccinelli_96) in data:

E Mirko ora conosce anche le difficoltà di un viaggio del genere: 30 chilometri al giorno (percorsi in parte anche grazie a sporadici passaggi in auto) per lo più sull'asfalto: «Nella preparazione mi sono basato troppo su chi ha fatto il cammino di Santiago. In realtà quello che ho fatto è completamente diverso: mi sono portato dietro la tenda, non avevo la lavatrice nelle soste e quindi lo zaino pesava molto di più. Le scarpe da trekking, che uso sempre, si sono consumate molto sull’asfalto e, a un certo punto, avrei anche dovuto cambiarle. Avrei dovuto informarmi meglio, ma mi sono detto: 'Lo faccio o basta'". 

Una filosofia che comunque, in qualche modo, va applicata a questo tipo di viaggi: «È inutile pianificare tappe e il tragitto: alla fine si va alla giornata e ci si gode l'esperienza».

La camminata ha comunque lasciato il suo segno positivo. Tanto che Mirko non ha esitato a dire di sì al proprio amico che gli chiedeva di percorrere con lui, in settembre, la Via degli Dei, da Bologna e Firenze. «Vorrei coinvolgere altri ragazzi ticinesi perché mi sono accorto che, se è mancato qualcosa durante questa mia avventura è proprio la possibilità di condividerla con qualcuno. Da questo punto di vista devo dire comunque grazie ai social network perché pubblicare video, foto, chiedere informazioni e ricevere risposte mi ha fatto sentire le persone più vicine».

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