Ticino

Il cinipide è tornato. 'Qual è il piano d'azione?'

I deputati dei Verdi Stephani e Gardenghi sollecitano il Cantone. A rischio (di nuovo) le selve castanili del Ticino

Già nel 2013 il cinipide aveva compromesso le selve castanili del Ticino. Qui a Caneggio (Ti-Press)
4 giugno 2019
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Il cinipide del castagno è tornato in Ticino. Le prime avvisaglie giungono dalla Valle di Muggio e dal Gambarogno. E già la preoccupazione per il futuro delle selve castanili del cantone cresce, memori di quanto avvenuto negli anni scorsi. A richiamare l'attenzione a livello politico oggi, martedì, è il gruppo dei Verdi che ha deciso di portare la problematica sul, tavolo del Consiglio di Stato. A interrogare il governo sulla recrudescenza del 'Dryocosmus kuriphilus' sono i deputati Andrea Stephani e Cristina Gardenghi. Del resto, questa 'vespa del castagno' sin qui ha già procurato danni ingenti, ricordano i parlamentari, a fronte degli sforzi, anche finanziari che si sono profusi in questi anni. Il Fondo svizzero per il paesaggio, dal 1994 ad oggi, sottolineano Stephani e Gardenghi, ha investito oltre 3 milioni di franchi per il ripristino delle selve castanili in Ticino.

Ecco che preme, quindi, sapere quali sono i motivi che hanno portato alla ricomparsa di un fenomeno che sembrava sotto controllo dopo la diffusione dell'antagonista del parassita, il 'Torymus sinensis'. E di conseguenza, viene da chiedersi “quali sono le strategie previste e le “misure preventive messe in atto dal Cantone per evitare invasioni da parte di altri insetti nocivi”. I due deputati sono interessati altresì a conoscere gli esiti dello “studio condotto in comune accordo con l’Ufam per valutare l’impatto e l’estensione del fenomeno dell’insediamento del Torymus nel nostro Cantone e quali le ripercussioni sulla biodiversità dei boschi ticinesi” e i dati raccolti dal monitoraggio del fenomeno della diffusione del Cinipide galligeno del castagno dal 2015 ad oggi.

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