Ticino

Licenziamenti al 'Cdt', i sindacati chiedono un vero piano sociale

Atg e Syndicom: 'Lasciate a casa due mamme, un padre con tre bimbi piccoli e persone con problemi di salute. È un comportamento che condanniamo perché anti-umano e anti-sociale'

Domani alle 10 è previsto l'incontro tra sindacati e direzione (Ti-Press)
23 maggio 2019
|

«È un comportamento che condanniamo perché anti-umano e anti-sociale», afferma Roberto Porta, il presidente dell'Associazione ticinese dei giornalisti a proposito della ristrutturazione decisa dal Corriere del Ticino. «Sono state lasciate a casa due mamme, un padre con tre bimbi piccoli e persone con problemi di salute», continua Porta che si aspetta che durante l'incontro di oggi con la direzione «venga spiegato con quale criterio sono state scelte le persone da lasciare a casa e quali da prepensionare. E perché non sono stati proposti più prepensionamenti».

Alla riunione di domani (alle 10) parteciperà anche il segretario di Syndicom Nicola Morellato che da parte sua deplora il fatto che la comunicazione dei tagli occupazionali sia avvenuta senza la presenza dei rappresentanti sindacali. «Il piano sociale proposto non è tale in quanto non è stato negoziato con nessuna controparte e ai dipendenti toccati dal licenziamento sono stati dati solo due giorni per accettare o meno quanto proposto», ci spiega Morellato.  In pratica le persone coinvolte sono state prese con le spalle al muro: prendere o lasciare. Anche la lettera di licenziamento è stata consegnata brevi manu con la possibilità di essere sollevati dal lavoro seduta stante. Non è un licenziamento all'americana, ma poco ci manca.

«Nessuno è stato messo alla porta o invitato a raccogliere le proprie cose da un addetto alla sicurezza. Non esageriamo. È vero che è stata data la possibilità di essere sollevati dal lavoro già durante il periodo di disdetta, come del resto prevede il codice delle obbligazioni. È una tutela sia per chi rimane, sia per chi parte», afferma da parte sua il direttore generale della Società editrice Corriere del Ticino Alessandro Colombi. «Mi creda, non sono decisioni che si prendono a cuor leggero. E proprio per questo è stato messo a punto un piano sociale che prevede oltre alle mensilità di legge, anche altre indennità», continua Colombi. In pratica sono state raddoppiate le mensilità previste dal codice delle obbligazioni in caso di licenziamento per ragioni economiche. Misura ritenuta insufficiente da parte sindacale e che si tenterà di rinegoziare. «Oltre alle indennità di partenza è stato messo a disposizione anche un programma di outplacement della durata di 7-9 mesi, per trovare una ricollocazione professionale alle persone interessate».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE