Ticino

Armi vietate, in Ticino una ventina di permessi l'anno

I dati nella risposta del governo a Lepori (Ps). Nessuno verifica se il motivo indicato per l'acquisto viene poi rispettato

Ti-Press
17 maggio 2019
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Siamo attorno alla ventina di permessi eccezionali l’anno concessi in Ticino per armi vietate dalla legge, come mitragliatrici, taser o coltelli particolari. Mentre il numero di permessi d’acquisto di armi si conferma in crescita (tendenza in atto a livello nazionale), ben oltre il migliaio l’anno (2012: 1’043 permessi; 2017: 1’723; 2018: 1’319). Delle cifre dà conto il governo nella risposta all’interrogazione di Carlo Lepori (Ps), da cui si evince che la motivazione addotta da chi intende acquistare un’arma non serve praticamente a nulla. Perché “per acquisire un’arma non è necessario provare un bisogno – spiega il Consiglio di Stato –. L’indicazione di un motivo d’aquisto non può quindi fungere da pretesto per mettere in dubbio l’aquisto di un’arma di per sé”. Di più: “La legge non prevede una verifica del rispetto del motivo indicato nella relativa domanda di acquisto”.

Quindi anche se la motivazione regge, ad esempio citando il tiro sportivo, nessuno controllerà mai se in seguito l’acquirente la rispetta, recandosi effettivamente al poligono di tiro. Vi sono state richieste respinte – 5 nel 2012, 21 nel 2017 e 17 nel 2018 – ma “tutte le decisioni di diniego” vengono prese in ossequio alla legge, “che determina in modo chiaro i criteri per cui un’autorizzazione non viene concessa”. Questi non entrano nel merito della motivazione indicata per l’acquisto, bensì piuttosto si concentrano sull’identikit del richiedente.

Le vittime di armi da fuoco? 'I suicidi sono in calo'

La ripresa delle norme Schengen, al voto questo weekend, “non ritiene il governo – chiede Lepori – sia una misura importante per evitare una diffusione incontrollata di armi pericolose?” La risposta: “Pur essendo quella proposta una tesi proponibile, lo scrivente Consiglio tiene d’altra parte ad evidenziare che l’attuale testo della legge federale prevede già la possibilità per l’autorità di intervenire, anche in misura preventiva, in caso di segnali sospetti sequestrando le armi al cittadino (senza effetto sospensivo della decisione in caso di ricorso)”.

Quanto al numero di vittime di armi da fuoco in Ticino l’unico dato disponibile è quello dei suicidi, in diminuzione negli ultimi anni. Dato “senz’altro incoraggiante”, annota il governo: erano stati 52 nel 2013; sono scesi progressivamente fino a 32 nel 2018.

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