Gran Consiglio da oggi al lavoro

Da oggi si entra nel vivo. La “macchina” della politica si rimette in moto, con l'insediamento del Gran Consiglio in un aula rinnovata per un terzo. Alle 14 la seduta costitutiva, con Maristella Polli a dirigere i lavori al posto del decano all'anagrafe Attilio Bignasca, alle prese con problemi di salute. Polli con la destrezza appresa in anni di Rsi non si è scomposta nemmeno quando ha scoperto di aver a che fare con una prima seduta con microfoni e tessere non funzionanti. «Se volete prendere la parola, aprite il microfono che trovate sui banchi, quello che in gergo si chiama 'gelato'. C'è scritto on/off, non dovrebbe essere troppo complicato...». Un filo più dispendiose le operazioni di voto, giocoforza fatte per voto nominale con l'appello nome per nome da parte del segretario Gionata Buzzini.

L'appello che più conta è stato il primo, quello che ha sancito la dichiarazione di fedeltà eletto per eletto alle leggi e alla Costituzione.

Poi si è passati ai voti, con la nomina dell'Ufficio presidenziale e con lui del primo cittadino Claudio Franscella (Ppd). Gli siedono a fianco (e gli succederanno nella carica) Daniele Caverzasio per la Lega (primo vice) e Nicola Pini (secondo vice) per il Plr.

Nel suo discorso, il neoeletto presidente del parlamento ha richiamato i deputati a mantenere «un dialogo costruttivo tra le parti e avere maggiore rispetto», perché il «degrado dei rapporti all'interno del Gran Consiglio e con il Consiglio di Stato non fa bene a nessuno». Un invito dunque «ad ammorbidire i toni», per non minare ulteriormente «la credibilità e la fiducia che i cittadini hanno riposto in noi». Ma anche un monito, a Legislativo ed Esecutivo, ad essere «più trasparenti, informando compiutamente».

Sono poi state nominate le Commissioni, mentre la richiesta di Mps, Pc e Più Donne di poter aver accesso con un seggio supplementare alle commissioni tematiche è stata respinta con 57 no, 27 sì e 2 astensioni.