Una lettera al giorno per i cinque ministri. La prima a Zali (Territorio). È l'azione della settimana del coordinamento cantonale Sciopero per il clima
Una lettera al giorno per ciascun consigliere di Stato. Così sottolinea la ‘Rebellion week’ il Coordinamento cantonale Sciopero per il Clima, inviando cinque missive “per ricevere risposte concrete dalla nuova compagine governativa sulla questione climatica”. Lo scopo dell’azione – si legge in una nota – è “rendere attento” l’Esecutivo “sul ruolo decisivo che esso ricopre nel risolvere immeditamente la questione climatica” e “mettere sul tavolo una serie di possibili provvedimenti”.
La prima lettera datata 22 aprile è destinata al direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali. Partendo dalle cifre legate alla motorizzazione del cantone (il quarto in Svizzera), il coordinamento cantonale sollecita la Sezione della mobilità ad adoperarsi per una serie di miglioramenti in diversi ambiti. “Riteniamo innanzitutto fondamentale – si legge – che venga massimizzato il trasferimento del traffico merci su rotaia in modo da ridurre il numero di veicoli pesanti che transitano sul territorio”. Un secondo punto riguarda il trasporto pubblico, che dev’essere incentivato “attraverso la riduzione del prezzo dei biglietti, arrivando alla gratuità per i giovani in formazione” (richiesta contenuta nella petizione al Gran Consiglio firmata da oltre 4’300 persone).
Si chiede poi, per quanto concerne il ‘bike sharing’, l’unificazione degli abbonamenti delle reti, “aumentando anche il numero delle postazioni e delle vie ciclabili e diminuendone il prezzo con l’obiettivo della gratuità”. L’estensione delle aree ‘Park&Ride’, la riduzione dei posteggi e la pedonalizzazione dei centri urbani completano le richieste al capitolo mobilità. Quanto all’efficenza delle abitazioni, si domanda fra l’altro di promuovere quelle ecosostenibili “garantendo dei sussidi sempre maggiori a chi installa fonti di energia rinnovabili”. Sull’impatto della plastica, poi, si ritiene che il Dipartimento possa pretendere la riduzione degli imballaggi nei prodotti alimentari e la limitazione dell’acquisto di prodotti alimentari dall’estero, a favore della produzione locale.
Da ultimo, il coordinamento chiede che venga “subito dichiarato lo stato di Emergenza climatica in Ticino, perché di emergenza si tratta ed è importante che ciò avenga riconosciuto ufficialmete”.