Ticino

Ccl vendita, l'Ocst: 'Un punto di partenza'

'Per colmare un vuoto contrattuale sui salari, sul diritto alla tredicesima e sulla frammentazione dei tempi di lavoro'

(Ti-Press)
20 marzo 2019
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"Una importante base di partenza per colmare un vuoto contrattuale sui salari, sul diritto alla tredicesima e sulla frammentazione dei tempi di lavoro che tanto segnano le condizioni di vita e di lavoro di quasi 9’000 venditrici e venditori del nostro cantone. Un intervento che non poteva più essere rimandato!". È il commento dell'Ocst al via libera dato dalla Seco alla pubblicazione, sul Foglio ufficiale, del decreto di obbligatorietà generale per il Contratto collettivo di lavoro (Ccl) nel ramo della vendita.

Il sindacato ricorda che il settore della vendita è "eterogeneo, sotto pressione e segnato da condizioni di lavoro precarie e da bassi salari, ben al di sotto dei 3'000 franchi al mese e senza diritto alla 13esima". La pubblicazione del decreto di obbligatorietà generale è "un semaforo verde anche all’entrata in vigore della nuova Legge sull’apertura dei negozi (Lan)".

Con questa sua comunicazione, scrive l'Ocst, "la Seco ha di fatto validato il lavoro effettuato dalla comunità contrattuale (FederCommercio, Disti, Ocst-Sic-Sit) nella ricerca dei quorum necessari per rendere obbligatorio in tutto il Cantone un Ccl settoriale di primaria necessità". Pertanto, l'Ocst "non può che esprimere tutta la propria soddisfazione nel constatare che un minuzioso e difficile lavoro di preparazione all’entrata in vigore del Ccl e della Lan sia giunto finalmente in porto".

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