Ticino

Dai Verdi una michetta per il salario minimo

Azione simbolica degli ambientalisti all'entrata dei deputati in Gran Consiglio. Schönenberger: ‘21,50 franchi orari non è un lusso, ma il minimo possibile’

13 marzo 2019
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Con una michetta, distribuita ai deputati al loro arrivo per la seduta di Gran Consiglio, i Verdi hanno ribadito che «21,50 franchi orari di salario minimo non sono un lusso, ma lo stretto indispensabile secondo i criteri vidimati dal Tribunale federale». Una michetta simbolica, spiega alla ‘Regione’ davanti a Palazzo delle Orsoline il co-coordinatore Nicola Schönenberger, «per far capire che se un pezzo di pane, lo stretto indispensabile per sfamarsi un pomeriggio in aula, non è un lusso, non lo è nemmeno un salario minimo che permetta di vivere dignitosamente».

Così però sembrerebbe non averla pensata la Commissione della gestione, visto che «a quattro anni dall’introduzione dell’articolo costituzionale non si è vista alcuna proposta di applicazione credibile». Per Schönenberger «posto che la cifra minima è 21,50 franchi orari, ed è il minimo compromesso possibile», il governo «ha proposto una forchetta impossibile da accettare, mentre Lega e Ppd l’hanno alzata proponendo misure accompagnatorie illegali o di difficilissima applicazione». E il motivo, per il co-coordinatore dei Verdi è che «in periodo di campagna elettorale nessuno si è sentito di prendere posizione in modo netto. Ma a pagare il prezzo sarà tutto il nostro mercato del lavoro, ed è una cosa per noi molto preoccupante». Insomma, ancora una volta: «Sotto i 21,50 noi non accettiamo niente».

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