Ticino

Pensioni del governo, no alla pretesa di risarcimento

Il Gran Consiglio, a scrutinio segreto, respinge con 55 contrari, 15 favorevoli e 4 schede bianche la richiesta di Matteo Pronzini (Mps)

Ti-Press
20 febbraio 2019
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Con 55 contrari, 15 favorevoli e 4 schede bianche il Gran Consiglio ha deciso, a scrutinio segreto, di non dare seguito alla pretesa di risarcimento inoltrata dal deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini. Risarcimento "di cinque milioni" che, a suo dire, "i consiglieri di Stato presenti e passati hanno ricevuto indebitamente riguardo al proprio trattamento pensionistico: parliamo del supplemento sostitutivo Avs, dei riscatti degli anni di lavoro pagati a prezzo stracciato e della possibilità di prelevare una somma per pagare la propria abitazione".

"Vi è base legale per tutto", ha rimarcato più volte durante il dibattito il relatore commissionale Gabriele Pinoja (Udc). Il quale ha pure deplorato il fatto che "Pronzini invece che accusare le istituzioni avrebbe potuto contribuire in maniera più attiva a modificare le leggi che regolano la materia. Come Sottocommissione previdenza ne avremmo tenuto conto per il progetto di riforma che presenteremo presto".

Per il liberale radicale "si chiude un teatrino, durante il quale per mesi non è arrivata alcuna proposta costruttiva. Invece sono abbondate accuse e ingiurie". Sulla stessa linea anche la Lega. Per Michele Guerra "siamo arrivati alla conclusione che non c'è niente di illecito". Il Partito socialista, pur non avendo firmato il rapporto commissionale di Pinoja, si è comunque dichiarato contrario alla pretesa di risarcimento: "Se ne occupi la politica, non la giustizia. Ma attenzione – annota Raoul Ghisletta – finché i consiglieri di Stato non saranno assoggettati alla Cassa pensione dello Stato ci sarà sempre un problema".

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