Ticino

Clima, dalla Giso un’ondata di domande

Interrogazioni inoltrate ai principali comuni ticinesi. ‘Servono anche azioni locali’.

Estati sempre più calde e secche (Ti-Press)
16 febbraio 2019
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La questione climatica è un’emergenza e “non può essere un semplice slogan elettorale”. Le discussioni sul riscaldamento dell’atmosfera terrestre e sugli effetti nefasti che ne derivano “non devono scemare non appena scade il tempo utile per raggiungere qualche voto in più”. Per questo la Gioventù socialista (Giso) ha previsto un’ondata di interrogazioni nei comuni ticinesi – tra cui anche Locarno e Bellinzona – sul modello di un atto inoltrato dal consigliere comunale luganese Carlo Zoppi.

Atto che fa seguito agli scioperi indetti da giovani in tutto il mondo per chiedere politiche più incisive per ridurre il CO2 emesso nell’atmosfera. “Per ottenere risultati soddisfacenti (nella lotta ai cambiamenti climatici, ndr), tutti gli attori, governi e privati, devono attuare misure radicali e immediate – si legge nel comunicato stampa che annuncia l’inoltro delle interrogazioni –. Il raggiungimento dell’obiettivo è evidentemente nell’interesse di tutti e per questa ragione auspichiamo che anche i comuni ticinesi prendano provvedimenti a livello locale”.

Anche perché, ricorda Zoppi nella propria interrogazione, “i cambiamenti climatici influiscono fortemente sui pericoli naturali come alluvioni, siccità o frane” che possono toccare i comuni. “Tra il 1976 e il 2016 la Magliasina si è riscaldata di 1,98 gradi e il Cassarate di 2,55 gradi. Poiché possono essere escluse significative immissioni dirette di calore, le cause vanno attribuite principalmente” ai cambiamenti climatici. Ecco quindi la necessità per “la città di Lugano”, come per “altri centri urbani svizzeri”, di “prepararsi in anticipo” ai nuovi rischi. Per questo Zoppi chiede all’esecutivo luganese: “Quali sono le misure concrete messe in atto dal municipio per diminuire l’impatto della attività umane sull’ambiente?”. E ancora: come intende tutelare la cittadinanza contro i possibili rischi alla salute derivanti da canicola e siccità. E poi, come proteggere le superfici boschive da incendi, piante e insetti esotici e frane. “Nel 2016 – ricorda il consigliere comunale – era già stata sottoposta al municipio da parte dei Verdi un’interrogazione su questo tema”. Le risposte “a suo tempo erano state piuttosto insoddisfacenti, dimostrando da parte della Città scarsa considerazione e conoscenze della questione”.

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