Ticino

Premio Pfizer per la ricerca, anche il Ticino sugli scudi

Premio a due dottoresse dell'Istituto di ricerca in biomedicina e due dottori dell'Istituto oncologico di ricerca

Ti-Press
7 febbraio 2019
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Anche quattro scienziati di due istituti ticinesi figurano fra i 24 laureati (15 uomini e 9 donne) del Premio Pfizer della Ricerca 2019 assegnato questa sera a Zurigo, uno dei più prestigiosi nel settore della ricerca medica in Svizzera, dotato di 180'000 franchi.

Si tratta delle dottoresse Greta Guarda e Sonia Cheibi dell'Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), come pure del professor Andrea Alimonti e del dottor Jingjing Chen dell'Istituto oncologico di ricerca (IOR), entrambi con sede a Bellinzona e affiliati alla Facoltà di scienze biomediche dell'Università della Svizzera italiana (USI) a Lugano.

"Ottenere due riconoscimenti di questa natura costituisce per il Ticino della ricerca scientifica un ottimo segnale, che ne denota la vitalità", scrive l'USI in una nota.

Le prime due ricercatrici sono state premiate nel settore "Infettivologia, reumatologia e immunologia" per un lavoro di ricerca svolto sull'arco di diversi anni rispetto ai meccanismi di funzionamento della proteina RFX7. Approfondendo lo studio della sua funzione Greta Guarda e Sonia Cheibi, coadiuvate dal collega Wilson Castro dell'Università di Losanna, "hanno scoperto come questa proteina possa agire quale freno rispetto al metabolismo cellulare, giocando dunque un potenziale ruolo nello sviluppo di alcune malattie tra le quali i tumori". La ricerca è stata pubblicata da Nature Immunology.

Andrea Alimonti e Jingjing Chen dello IOR sono stati invece premiati nella categoria "Oncologia". Il loro lavoro di ricerca, pubblicato dalla rivista Nature Genetics, "ha messo in luce alcuni meccanismi alla base della proliferazione delle cellule del tumore alla prostata, che senza la capacità di produrre efficientemente lipidi non risultano più in grado di crescere e degenerare in metastasi".

Il Premio Pfizer della Ricerca, assegnato ogni anno dal 1992, ricompensa "eccellenti lavori" che "apportano nuove conoscenze di differenti malattie e mettono in evidenza approcci scientifici promettenti per la scoperta di nuove opzioni terapeutiche potenziali", indica una nota dell'omonima fondazione, legata alla nota casa farmaceutica statunitense che è presente in Svizzera dal 1959.

Oltre ai quattro scienziati attivi in Ticino sono stati premiati altri venti colleghi impegnati in istituti di ricerca e ospedali di Basilea Città e Campagna (12 ricercatori sul totale di 24), Ginevra, Losanna e Lucerna. Finora, precisa il comunicato, sono già stati ricompensati 350 ricercatori per una somma totale di oltre 6 milioni di franchi.

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