Ticino

Ex funzionario condannato, il CdS si attiva sulla procedura

Il capo delle risorse umane e il consulente giuridico del governo verificheranno se le segnalazioni delle vittime sono state trattate in modo sbagliato

30 gennaio 2019
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Il Consiglio di Stato ha deciso di attivare gli accertamenti su com'è stato gestito dall'Amministrazione cantonale – in particolare dai suoi superiori – il caso dell'ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità (Dss) condannato ieri dalle Assise criminali per coazione sessuale. Perciò ha incaricato il capo della Sezione risorse umane e il consulente giuridico del governo di esaminare gli atti dell’inchiesta penale e le motivazioni scritte della sentenza pronunciata dal giudice Marco Villa, una volta che saranno allestite. Obiettivo: “Procedere ad accertamenti in relazione all’eventuale gestione inadeguata del caso in seno all’Amministrazione”. In Tribunale durante il dibattimento, ricordiamo, è emerso che un superiore dell'ex funzionario non avrebbe tenuto in debita considerazione una o più segnalazioni dirette fattegli dalle vittime.

Il CdS ricorda che non appena ricevuta comunicazione dal Ministero pubblico, nel giugno scorso, dell’apertura di un procedimento penale nei confronti dell'allora collaboratore del Dss, ha immediatamente sospeso quest’ultimo dalla funzione e avviato un’inchiesta disciplinare. Successivamente, dopo aver potuto consultare gli atti del procedimento penale, ritenendo i fatti emersi e ammessi dal collaboratore inconciliabili con la funzione professionale esercitata, ha deciso lo scioglimento per disdetta del rapporto di impiego. La condanna pronunciata ieri dalla Corte delle Assise criminali, ancorché in primo grado di giudizio, “conferma l’adeguatezza di questo provvedimento”. 

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