Ticino

Lista dell'Mps, in trincea 'per il lavoro e i diritti'

Matteo Pronzini presenta i 46 nomi per il parlamento e i temi: 'Rappresentiamo i salariati, difendiamo l’ambiente e lottiamo contro le discriminazioni'

Ti-Press
22 gennaio 2019
|

È un Movimento per il socialismo di battaglia ma anche “pieno di proposte” quello che stamattina ha presentato la lista per il Gran Consiglio che, come quella per il governo, è composta assieme al Partito operaio popolare e indipendenti. 46 nomi che, assicura Matteo Pronzini, “rappresentano appieno tutti i settori che vogliamo tutelare: la difesa del lavoro, il rispetto dell’ambiente, la tutela dei diritti e la lotta contro ogni discriminazione”. 

Una visione, quella dell’Mps, “che pur trattandosi di elezioni cantonali è aperta al mondo che ci circonda e di cui facciamo parte”. Questa è la base di partenza per parlare di “lotta alle politiche neoliberiste che hanno rovinato l’ambiente portando gli imprenditori a sentirsi autorizzati a far quello che vogliono sia a livello di emissioni sia di inquinamento”, ricorda la candidata al governo Simona Arigoni. Ma l’altra grande responsabilità delle politiche neoliberiste, annota l’altra candidata Angelica Lepori, “è l’aver creato una crisi sociale alla quale il governo ha risposto tagliando ulteriormente i diritti sociali, alimentando una guerra tra poveri che noi dobbiamo far finire”. E come? “Soprattutto combattendo il dumping salariale”. 

E qui riprende Leonardo Schmid, anche lui candidato al consiglio di Stato, nel rilevare come “da noi il salario mediano arriva a essere anche 1300 franchi inferiore rispetto alla media nazionale. E 4000 franchi di salario minimo non sono più sufficienti, soprattutto per chi è formato: non è più tollerabile vedere architetti che lavorano per meno di 5000 franchi al mese”.

E infine lotta alle discriminazioni, ed è la quinta candidata al Consiglio di Stato Claudia Leu a ribadire come “noi donne non possiamo più tollerare le violenze economiche, sociali, culturali, psichiche, fisiche e sessuali. E protesteremo, a partire dallo sciopero delle donne il prossimo 14 giugno”.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE