Il movimento di Via Monte Boglia sul latitante italiano con cittadinanza svizzera: 'Deve scontare integralmente la pena per i crimini commessi'
"La Svizzera è complice di un terrorista" per cui "consegni Alvaro Baragiola Lojacono" all'Italia. Così la Lega dei Ticinesi in un comunicato stampa. Una richiesta reiterata anche dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri tramite Facebook: "Che ne è, in questo caso, della tanto decantata reputazione internazionale della Svizzera?", si chiede quadri.
Baragiola, brigatista rosso, è uno dei latitanti ricercati dall'Italia al pari di Cesare Battisti, di recente consegnato alla giustizia italiana. Ha sulle spalle due condanne in contumacia, una per omicidio e l'altra, un ergastolo, per aver preso parte al rapimento di Aldo Moro.
"Oggi Baragiola – dopo aver scontato una pena inflittagli dalla magistratura svizzera - vive comodamente ed a piede libero nel nostro Paese, in quanto in possesso anche della nazionalità elvetica, sfuggendo così al carcere italiano", prosegue il comunicato della Lega.
"Ad aumentare ulteriormente il disonore della Svizzera in questa vicenda, il fatto che Baragiola Lojacono non solo si trovi in libertà nel nostro paese, ma benefici addirittura del pubblico impiego" presso l'Università di Friborgo.
"La Lega dei Ticinesi esorta quindi il ministro degli Esteri Ignazio Cassis e la ministra di Giustizia e polizia Karin Keller Sutter, ovvero i due Consiglieri federali del Plr, ad attivarsi immediatamente affinché il terrorista Baragiola venga consegnato all’Italia e sia chiamato a scontare integralmente la pena per i crimini commessi, ponendo così fine ad una vergogna che dura da decenni".
Sulla vicenda la Lerga annuncia "atti parlamentari a Berna".