Ticino

Laura Sadis: 'Baco, un'intelligenza sensibile'

Il ricordo di Corrado Barenco nelle parole dell'ex consigliera di Stato. 'Mi mancherà con le sue risate e i suoi momenti più ombrosi. Mi mancherà un amico'.

(Ti-Press)
13 dicembre 2018
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Come per molti Ticinesi Corrado Barenco è stato per me per molti anni un viso noto, quasi famigliare, del telegiornale e delle trasmissioni di approfondimento della politica federale. Lo incontrai personalmente, sempre nella sua veste di giornalista, quando ero parlamentare a Berna. Ma posso dire di averlo conosciuto solo una decina di anni fa, quando ero Consigliera di Stato e gli chiesi una sera a Bellinzona, un po’ a sua sorpresa, se per caso avrebbe potuto interessargli collaborare in seno alla direzione del DFE. Mi richiamò dopo qualche giorno. Mi piaceva l’idea di una persona con indubbia esperienza giornalistica ma soprattutto con uno sguardo nazionale, che avrebbe aiutato la politica cantonale a uscire dai suoi angusti confini e a collocarsi giustamente in una logica di complementarietà più ampia.

Non amando attorniami da yes man acritici devo dire che le sue simpatie politiche più a sinistra delle mie non mi disturbavano. Ogni tanto sorridevamo ricordando che da studente era stato nel movimento giovanile del PLRT. E alcuni principi, non forzatamente partitici, rimangono nel tempo. Pensavo fosse una persona intelligente e capace di avere uno sguardo anche critico ma costruttivo sull’attività che ero chiamata a svolgere, sui progetti sui quali avremmo lavorato. E posso dire di non essermi sbagliata, anzi. Baco, perché tutti lo chiamavamo così, aveva un’intelligenza sensibile, non asetticamente tecnica. D’altronde la sua scrivania era troppo caotica per essere asettica. Uno sguardo sui temi che non dimenticava mai gli aspetti umani, la vita delle persone.

In comune penso di poter dire che avevamo naturalmente un marcato rispetto per la cosa pubblica e per il linguaggio pubblico, che negli anni, purtroppo si è fortemente degradato. Non amavamo la manipolazione politica, anzi la detestavamo. Entrambi eravamo positivamente disponibili verso i nostri interlocutori, ciò che non è forzatamente pagante in politica. Tutto ciò credo ci abbia portato oltre al mero rapporto di collaborazione lavorativa e a diventare amici. Un’amicizia rispettosa dei ruoli ma sincera e profonda. Baco era una persona con un naturale senso della correttezza e del giusto. Come ogni uomo dovrebbe avere dentro di sé. Sono sinceramente vicina a Prisca, Ivo e Fabio e Baco mi mancherà con le sue risate e i suoi momenti più ombrosi. Mi mancherà un amico.

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