Ticino

Valichi secondari, arrivano le barriere

Le misure in sei dogane del Locarnese, Luganese e Mendrisiotto, dopo la mozione della consigliera nazionale Pantani

(Ti Press)
12 ottobre 2018
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Arrivano le barriere ai valichi secondari. Lo fa sapere il Dipartimento del territorio in un comunicato stampa. "Lo scorso giugno il Consiglio federale – in riferimento alla mozione della Consigliera nazionale Roberta Pantani 14.3035 del 5 marzo 2014 “Chiusura notturna dei valichi secondari tra Svizzera e Italia” – considerata la problematica della criminalità transfrontaliera e della migrazione illegale con cui è confrontato il Canton Ticino - scrive il Dipartimento diretto da Claudio Zali - ha deciso di adottare alcuni provvedimenti per la protezione dei valichi secondari ticinesi. Il Governo federale ha così deciso di disporre in alcune dogane secondarie ritenute più sensibili, la posa di barriere che permetteranno di chiudere i valichi in caso di necessità. A seguito di tale risoluzione l’Amministrazione federale delle dogane ha incaricato il Dipartimento del territorio (DT) di finalizzare la fase esecutiva per la posa di ulteriori sei barriere nelle regioni del Locarnese, Luganese e Mendrisiotto, che andranno ad aggiungersi alle tre ancora presenti, posate durante la fase sperimentale di chiusura notturna dei valichi del 2017, a Fornasette, Ponte Cremenaga e Novazzano Marcetto”.

Informa ancora il Dipartimento del territorio: "Negli scorsi giorni, attraverso i propri servizi e in collaborazione con l’Amministrazione federale delle dogane, ha provveduto alla sistemazione della prima barriera nella regione del Luganese, presso il valico del Cassinone a Sessa. A questa posa, prossimamente ne seguiranno altre 5, presso le dogane di Arzo, Indemini, Ligornetto, Ponte Faloppia e San Pietro di Stabio. Con questa misura si potrà, in caso di necessità, intervenire con la chiusura dei valichi in tempi molto rapidi, garantendo dunque maggiore sicurezza e maggiore efficienza. Infine si ricorda che l’operazione è interamente finanziata da Berna”. 

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