Ticino

'Così la polizia mi ha allontanato dal Palapenz'

Il ForumAlternativo denuncia la violenza subìta dal suo inviato e non esclude di sporgere denuncia penale contro gli agenti

28 settembre 2018
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Il ForumAlternativo non esclude di sporgere denuncia penale: stigmatizza la violenza subìta per opera della polizia cantonale al proprio inviato alla serata informativa al Palapenz di Chiasso sul nuovo Centro Federale Asilanti. "Norman Gobbi, presente in sala, non ha nulla da dire? Condivide l'operato degli agenti?" - si chiede fra l'altro il ForumAlternativo in una nosta stampa inviata stamane agli organi d'informazione. Segue una lunga testimonianza del reporter sul trattamento che sostiene gli sia stato riservato dagli agenti, i quali lo hanno allontanato dalla conferenza di presewntazione del nuovo Centro federale per richiedenti l'asilo. "Ho autorizzato la pubblicazione della foto che mi ritrae mentre vengo portato via con la forza dalla polizia perché ho ritenuto che la gente, i cittadini, dovessero sapere come viene declinata questa nostra illusoria democrazia". "Non ho autorizzato l’accostamento della mia immagine al titolo “Quasi rissa alla serata sul centro d’asilo Pasture”. Collocandomi di conseguenza al centro della rissa. La Regione ha deciso di costruire una verità alternativa (rissa è sostantivo pertinente, dal momento che è quanto rischiava di scatenarsi, laRegione non intendeva associare a questo sostantivo l'immagine del reporter, ndr.). Rsi scrive “contestatori” accanto alla foto. Equivale a una qualifica. Un po’ meglio fa il CdT che riporta il fatto quasi come è stato: un cameraman - il sottoscritto - è stato accompagnato fuori perché denunciava i modi considerati troppo bruschi usati dal municipale. Apparentemente per il giornalista che sigla l’articolo, trascinare via con la forza equivale ad accompagnare, e un atto di violenza su una donna è equiparabile a modi che qualcuno potrebbe considerare bruschi”. Scrive ancora il reporter - l'intera narrazione è pubblicata sul ForumAlternativo: “Una persona che si dichiara dipendente del SEM tenta più volte di vietarmi le riprese video. Non ce la fa, deve arrendersi anche al pubblico in sala. Questo personaggio si avvicina continuamente alla polizia. E ogni volta che accade gli agenti prelevano qualcuno con la forza. Se non conoscessi la Costituzione (l’organo superiore della polizia è il Consiglio di Stato) potrei pensare che il corpo di polizia del Cantone sia agli ordini di un impiegato della Confederazione. Faccio la mia rimostranza ad un agente perché il violento viene lasciato tranquillo come se nulla fosse accaduto. Ecco che arriva l’uomo grigio. Ha la sua occasione per farmi portare via. E così accade. Vengo preso di forza da due agenti che mi trascinano fuori. La forza è tale che quasi non riesco a fare dei passi. Identificazione e bullismo è ciò che mi aspetta. Mentre attendo di riavere i miei documenti faccio presente all’agente che mi sorveglia a vista che devo terminare il mio lavoro. Che perlomeno dovrei recuperare l’attrezzatura, costosa e in gran parte non mia. Insisto. L’agente probabilmente pensa che debba mettere a frutto le ore di allenamento per i suoi addominali e pettorali. Dunque si avvicina e con un colpo di petto mi sbatte contro il muro. Io non reagisco e lui lo fa di nuovo e di nuovo. Gli chiedo se si senta meglio ora che ha sfogato la sua frustrazione. Sembra appagato. L’attesa continua e nel frattempo in sala ci sono altre contestazioni. Si sente il boato del pubblico rissoso. Una ragazza è trascinata fuori. Un poliziotto la tira a destra per il braccio, l’altro agente la tira a sinistra. Lei è sofferente e io intervengo. Chiedo di fare piano, di fermarsi, non sono l’unico, è un coro di proteste per la brutalità...”.

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