Ticino

Forfait ai consiglieri: Gran Consiglio 'straordinario'?

Un eventuale reclamo alla Crp dovrà essere deciso dal parlamento entro settimana prossima. La presidente chiede ai gruppi se anticipare o no la seduta

Ti-Press
28 settembre 2018
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Se il Gran Consiglio vorrà impugnare davanti alla Corte dei reclami penali il 'non luogo a procedere' firmato dal procuratore generale Andrea Pagani nei confronti di quattro consiglieri di Stato in relazione al forfait mensile per spese telefoniche, dovrà farlo entro settimana prossima senza attendere la prevista seduta del 15 ottobre. Settimana prossima scade infatti il termine di 10 giorni per inoltrare reclamo. Perciò la presidente del Gran Consiglio, Pelin Kandemir Bordoli, ha inviato stamane ai vicepresidenti del Parlamento, ai capigruppo e ai deputati una e-mail esponendo la situazione. Nella stessa chiede loro “se ritenete che si possa ora prescindere dal convocare, per settimana prossima, il Gran Consiglio in seduta straordinaria sulla questione di un’ipotetica impugnazione del menzionato decreto di non luogo a procedere”.

Nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno – ricorda la presidente – il Gran Consiglio aveva deciso di non impugnare due primi decreti di abbandono, emanati dall’allora Pg John Noseda, relativi a fattispecie concernenti la questione dei rimborsi e dei diritti di carica dei consiglieri di Stato. Allora il Gran Consiglio “aveva deciso, a larga maggioranza, di non interporre reclamo”. Da qui la domanda odierna. Con la richiesta di rispondere entro le 18 di stasera. 

Pronzini: l'articolo 113 parla chiaro

Sempre via e-mail, il deputato Mps Matteo Pronzini (che aveva segnalato la questione dei forfait alla Procura) risponde alla presidente: le ricorda che “l’articolo 113 della Legge sul Gran Consiglio ed i rapporti con il Consiglio di Stato è chiaro su chi abbia la competenza, rispettivamente l’obbligo, di convocare una seduta del Gran Consiglio”. L'articolo dice che “il presidente convoca il Gran Consiglio in seduta quando lo richiede il regolare svolgimento delle funzioni e quando lo domandano il Consiglio di Stato o almeno 30 deputati”. Sono sicuro – conclude Pronzini – che “saprà essere all’altezza del suo ruolo e prendere le decisioni, che solo a lei competono, sulla base del rispetto dei principi costituzionali e legali sui quali è fondato lo Stato e Repubblica del Canton Ticino”.

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