Ticino

Sempre più donne allattano. E ora c'è anche il 'Tetasutra'

Solo la metà delle neomamme svizzere però prosegue dopo il primo anno, mentre in Ticino solo cento vanno oltre i due

(Foto di Mothering Touch)
10 settembre 2018
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In Svizzera il 95% delle neomamme decide di allattare al seno, ma “solo” il 50% di queste prosegue l’allattamento almeno fino al primo anno di età del neonato. Il 25% poi decide di continuare ad allattare anche dopo l’anno. Questi dati riportati dalla ricerca Swifs (Swiss Infant Feeding Study), rilevano come dal 2004 a oggi vi sia stato un aumento di donne che decidono per l’allattamento al seno.

Una scelta, quella della nutrizione del proprio bambino, che porta spesso a creare dei veri sensi di colpa e insicurezza nella madre. Già perché quando si è confrontati con quello che apparentemente risulta essere la pratica più naturale al mondo, nutrire il figlio portato in grembo con il proprio latte, a volte possono insorgere delle problematiche, che portano poi a quel buon 45% delle donne ad arrendersi e abbandonare questa scelta, per favorire il biberon.

In Ticino esistono molti aiuti per sostenere le mamme in difficoltà e che spesso hanno bisogno una guida che le possa accompagnare e sostenere durante questo viaggio. La società non sempre vede di buon occhio le madri che allattano nei luoghi pubblici, quasi come se fossero alla stregua dell’indecenza. Questo “giudizio” sociale non aiuta a migliorare la situazione portata alla luce da Swifs.

Se l’idea dell’allattamento al seno del neonato come un atto del tutto naturale risulti essere davvero difficile da comprendere per alcune persone, più difficile ancora è invece, accettare visivamente parlando e forse anche moralmente, l’idea dell’allattamento prolungato. Infatti solo una piccola percentuale di donne prosegue l’allattamento oltre l’età consigliata dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), ovvero i due anni.

Il caso della mamma inglese, Denise Sumpter, che allattava la figlia Belle di sei anni, ha creato polemiche e dissensi, ma anche sostegno da chi come lei crede “che sia solo grazie a quel materno gesto se la bambina stia crescendo più sana e più felice” o che sia compito della natura, lasciando che questa faccia il suo corso portando così a un distaccamento naturale. In Ticino di casi simili se ne possono contare all’incirca un centinaio. Chi più e chi meno. Risulta invece molto più “strana” la pratica del “Tetasutra”, ancora poco diffuso in Svizzera, ma che all’estero, soprattutto “grazie” alle mamme blogger, sta riscuotendo un discreto successo. Per favorire l’allattamento prolungato e rendere più “dinamico” l’atto, questa pratica prevede varie posizioni che la mamma può compiere insieme al proprio figlio.

Per approfondire il tema, sul giornale trovate l'intervista a uno psicologo e ad una consulente. Vai all'e-paper

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