Ticino

Sedicimila franchi raccolti per pagare la cura al dodicenne malato

L'associazione 'Quii da la cursa': 'Siamo senza parole'. Cavalli: 'Un sistema marcio prossimo all'implosione'

Ti-Press
17 luglio 2018
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“Siamo senza parole”. Per il moto di solidarietà che ha spinto in molti a prendere parte alla colletta organizzata dall'associazione 'Quii da la cursa' per sostenere le spese della terapia anti-recidiva al dodicenne malato di tumore, che la cassa malati si è rifiutata di rimborsare. “Vi informiamo che la raccolta fondi lanciata ieri alle 12 ha permesso di raccogliere fino a questo momento oltre 16 mila franchi – si legge sul profilo Facebook dell'associazione –. Una cifra straordinaria che non sembra destinata a fermarsi”. I soldi, come scriviamo sull'edizione odierna, “verranno consegnati per pagare il farmaco del bambino, quelli che che superano la cifra necessaria verranno donati ad associazioni che si occupano di sostenere e aiutare bambini malati di cancro e le loro famiglie”.

Franco Cavalli: 'Sistema marcio, ingiusto e prossimo all'implosione”

A prendere posizione è anche ForumAlternativo, che promette di attivarsi. Franco Cavalli prende posizione in una nota, che riprendiamo interamente:

“Il rifiuto della Cassa Malati di pagare il farmaco antitumorale al ragazzo dodicenne, che sta commovendo tutto il Ticino, come il recente caso del paziente malato di SIDA, morto perché gli hanno rifiutato le cure necessaria in quanto figurava sulla "black list", sono solo la punta dell'iceberg di un sistema marcio, ingiusto e prossimo all'implosione.

Mentre i premi (anche quest'anno sarà così) aumentano almeno del doppio rispetto all'incremento dei costi sanitari ed i salari di parecchi managers delle troppe casse malati sfiorano ormai il milione, il nostro sistema sanitario diventa sempre più a due velocità: una per i ricchi, l'altra per i poveri.

Così per esempio i dati del registro dei tumori di Ginevra dimostrano che in quel Cantone i pazienti ricchi con tumore della prostata vivono il doppio rispetto a pazienti poveri con la stessa malattia!!

Come ho spiegato altrove , nel caso del ragazzo, la ditta produttrice (siccome per fortuna questi casi sono molto rari) non ha voluto spendere per accreditare il farmaco in Svizzera, mercato " troppo piccolo"...

La soluzione sarebbe semplice: riprendere per queste ed altre malattie rare l'accreditamento molto minuzioso che viene fatto dall'Agenzia europea del Farmaco.

Ma la lezione principale è evidentemente che tutto sarebbe molto più semplice e meno costoso se avessimo finalmente la cassa malati unica, che potrebbe permettersi di assumere medici specializzati in grado di dialogare con i medici curanti, ciò che oggi con una moltitudine di Casse malati è impossibile. A perderci sarebbero solo i troppi managers super pagati!

Questo sistema sempre più ingiusto e marcio, diventato ormai la preoccupazione principale della popolazione svizzera, esige una risposta decisa, che porti ad un rapido cambiamento radicale.

Assieme ad altre organizzazioni in diversi Cantoni, ForumAlternativo sta pianificando diverse manifestazioni per l'autunno e sta a questo scopo convocando i movimenti/partiti dell'area rosso-verde nonché i sindacati per una riunione preparatoria ad inizio settembre”.

 

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