Ticino

'Funzionari che donano il sangue, non una gran mossa'

Interrogazione di Fabio Badasci e cofirmatari al Governo: 'la prassi di concedere ai dipendenti pubblici di assentarsi dal lavoro li mette in cattiva luce ed era stata abolita nel 2014'

((Ti-Press))
18 giugno 2018
|

“La sensibilizzazione verso un gesto altruista come la donazione del sangue ha innumerevoli canali percorribili per raggiungere lo scopo e convincere la popolazione che il sangue salva delle vite e che un giorno questa vita salvata potrebbe essere la tua. Trovo però totalmente ingiustificato che quale canale per sensibilizzare la donazione di sangue il Consiglio di Sato abbia scelto di reintrodurre, per due giorni, una prassi che dal 2014 era stata abolita e cioè di dare la possibilità ai funzionari pubblici di assentarsi dal lavoro per un massimo di 3 ore, mettendo di fatto in cattiva luce il dipendente pubblico rispetto a chi è meno fortunato, oggi, in Ticino e ha un posto non solo non sicuro ma magari su chiamata. Inoltre in un periodo dove i docenti hanno già di fatto terminato in gran parte le lezioni essendo chiuse le scuole da venerdì 15 giugno". Così la pensano i gran consiglieri (primo firmatario Fabio Badasci) che hanno inoltrato al Governo un'interrogazione sul tema delle donazioni di sangue. “Sappiamo tutti che nel mondo del lavoro “privato” certi privilegi non sono nemmeno immaginabili e, come per esempio, per andare dal dentista o da qualsiasi dottore si privilegiano appuntamenti fuori dall’orario lavorativo, immaginiamoci poi per la donazione del sangue – si legge nel documento – Considerata questa introduzione, chiedo al Consiglio di Stato se non sia più sensato procedere piuttosto con aiuti finanziari a chi la sensibilizzazione verso la popolazione la fa quotidianamente sul terreno come i Samaritani o con una campagna pubblicitaria mirata e rinunciare a proposte discutibili come questa?”

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔