Ticino

Discoteca per disabili e non: l'integrazione è in pista

È il progetto di un foyer che coinvolge i centri giovanili. Le serate sono itineranti e l'iniziativa piace

9 giugno 2018
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Una discoteca ‘itinerante’ ideata lo scorso settembre e gestita da ragazzi portatori di andicap assieme a educatori e studenti: una discoteca che fa tappa nei centri giovani del cantone per dare la possibilità a persone disabili di divertirsi a suon di musica e luci. Ma non solo a loro. La discoteca è infatti aperta a tutti. Per dare la possibilità a disabili e non disabili di interagire È il progetto “la disco volante”.

«Il nostro impegno – spiega Luca D’Urso, educatore in formazione e fra i responsabili dell’iniziativa – è nato per rispondere a un’esigenza. Alcuni ragazzi che vivono in foyer non erano soddisfatti delle serate in discoteca, a causa della folla, della musica troppo forte, delle luci che accecano, dei prezzi elevati e degli orari. Sentivano la mancanza di un ambiente ludico dove potersi svagare. Così abbiamo pensato di proporre un momento ricreativo organizzato in modo da tenere conto delle esigenze di tutti. In ogni caso chiunque, purché maggiorenne, può entrare in queste discoteche e il costo del biglietto, per quelle che sono soprattutto delle feste, è poco più che simbolico».

Uno degli aspetti salienti di “la disco volante” è la gestione orizzontale che la caratterizza. Concretamente? Ogni proposta su come organizzare la serata ‘in discoteca’ viene valutata e discussa fra educatori e utenti, fino a trovare una soluzione ritenuta da tutti soddisfacente. Insomma, nella “disco volante” non è la maggioranza a decidere e non c’è un capo. «Le riunioni – riprende D’Urso – avvengono una volta al mese, a meno di esigenze particolari, e tutti possono prendere la parola a turno. La location delle serate è solitamente quella dei centri giovani: costano poco e dispongono dello spazio e di tutto il materiale necessario. Il nostro scopo non è assolutamente di organizzare una festa limitata a persone portatrici di andicap, ma è di promuovere un momento di condivisione», tiene a sottolineare D’Urso. Le serata durano di solito quattro ore, dalle 20 alle 24. Capita però di sforare e di prolungare la festa di mezz’ora. I risultati per il momento sono positivi. Il progetto procede e la volontà dei responsabili dell’iniziativa è di continuare su questa strada.

I partecipanti? Continuano a crescere, grazie anche al passaparola che si è venuto a creare. «Il fatto di organizzare ogni evento in una città diversa ha sicuramente contribuito a suscitare interesse e quindi al buon risultato dell’iniziativa», afferma Ivan Rickenbach, collaboratore del foyer Villa Giuliana. «Abbiamo cominciato a farci pubblicità distribuendo volantini e avvicinando amici, conoscenti e persone di altri centri. Pure la Supsi ha mostrato interesse verso la nostra realtà. Tutti coloro che hanno partecipato alle serate si sono divertiti e anche i genitori più dubbiosi, superati i timori iniziali, sono ora entusiasti e prendono parte alla nostra iniziativa con passione». Ogni aspetto della discoteca, dalla cassa al buffet passando dalla musica, «è gestito autonomamente dai ragazzi che, in questo modo, vengono responsabilizzati e si sentono pienamente coinvolti. Tutti assieme collaboriamo per la buona riuscita della festa». Durante le riunioni «discutiamo assieme e cerchiamo di trovare degli accorgimenti per migliorare ciò che non ha funzionato nel migliore dei modi. Ovviamente anche le proposte innovative sono sempre ben accette». Finora sono state organizzate quattro serate, di cui tre nei centri giovani. L’ultima della stagione è invece in programma per sabato 16 giugno al centro sportivo di Arbedo-Castione.

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