Ticino

Nel 2017 più di 8mila casi di assistenza

Secondo i dati del Dss si registra un aumento di 133 unità rispetto al 2016. In calo i giovani, in aumento coloro che si trovano nella fascia di età compresa tra i 56 e i 65 anni

(Ti-Press)
29 maggio 2018
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Il numero delle persone a beneficio dell’assistenza non accenna a diminuire. Nel mese di dicembre del 2017 ne sono state registrate 8’077, in crescita dell’1,7 per cento considerando il dicembre del 2016. Centotrentatré persone in più che non rappresentano, però, l’unico motivo di preoccupazione. Già, perché nel rapporto pubblicato ieri dal Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) emerge come se l’aumento del dato netto nell’ultimo mese dell’anno è stato contenuto, se si considera la media annuale i numeri assumono invece una rilevanza preoccupante. Nel corso dell’anno 8’148 persone, in media, hanno avuto almeno una domanda di assistenza pagata: 439 in più rispetto al 2016, ma addirittura 2’705 in più se rapportate al dato del 2012. Un aumento che ha importanti connotazioni e risvolti sociali, anche perché a beneficiare del sostegno risultano 1’862 figli minorenni di titolari del diritto. E si fa strada anche una questione di genere: sono in aumento le donne sia titolari del diritto (più 0,6 per cento), sia con prestazioni nel mese preso in esame (più 0,5 per cento). Il dato che balza all’occhio se si considerano le fasce d’età, invece, è il netto incremento di chi ha tra 56 e 65 anni: più 9 per cento. Scendono, per contro, i giovani: rispetto al 2016, quasi il 7 per cento dei ragazzi tra 18 e 25 anni è uscito dall’assistenza. La fascia più rappresentata, poco più di un quarto del totale, si conferma quella tra 46 e 55 anni. Chi beneficia di sostegno sociale è una persona non più giovane – quindi, va da sé, poco ricercata sul mercato del lavoro –, quasi nel 72 per cento dei casi sola, da molto tempo in assistenza e svizzera. Il 60,2 per cento di chi è in assistenza è infatti di cittadinanza elvetica, mentre sono in calo (meno 10 per cento) le persone straniere provenienti dall’Unione europea 28/Aels. ‘‘Delle persone che nel 2017 hanno concluso un percorso d’inserimento sociale o professionale, 166 hanno ripreso un’attività lavorativa o una formazione professionale – ricorda comunque il Dss – e per i giovani tra i 18 e i 25 anni è in vigore una nuova modalità di presa a carico, che mira a identificare in maniera oculata le potenzialità per individuare il percorso formativo o professionale più adatto’’.

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