Ticino

Marina Masoni: "Plein non è mai stato un nostro associato"

La presidente di Federmoda nel corso dell'assemblea tenutasi oggi a Lugano attacca lo stilista tedesco e ricorda che "il riformismo fiscale non può fermarsi al voto del 29 aprile"

Ti-Press
22 maggio 2018
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"Il marchio Philipp Plein non è e non è mai stato un nostro associato". È netta Marina Masoni, presidente di Federmoda, nel commentare durante l'assemblea che si è tenuta oggi al Lac, la vicenda che recentemente ha coinvolto lo stilista tedesco. "Non spetta a noi né accertare né giudicare cosa sia effettivamente successo nella sede di Lugano dell’azienda – ha rincarato Masoni – La reazione e le dichiarazioni fatte pubblicamente dall’interessato non possono però trovare la nostra approvazione. Le regole vanno rispettate, anche tutte quelle stabilite dalla legislazione sul lavoro. Nella nostra democrazia possiamo, e in una certa misura dobbiamo, impegnarci per cambiare le normative inadeguate, superate o eccessivamente burocratiche. Ma finché sono in vigore, finché non vengono democraticamente cambiate, le regole vanno rispettate. Anche se e quando non ci piacciono. Ci sono norme per certi aspetti rigide: ma la capacità imprenditoriale consiste anche nel ritagliarsi la necessaria e sufficiente flessibilità all’interno, non al di fuori, di queste regole. Non si può fare ciò che si vuole."

Masoni nel corso della sua relazione è tornata anche sul voto popolare il mese scorso ha dato il via libera alla Riforma fiscale: "Il riformismo fiscale non può fermarsi al 29 aprile 2018. Una politica fiscale che favorisca le attività produttive e le attività di servizio che supportano le prime (ogni tanto, nel dibattito pubblico, dovremmo ricordare che non basta produrre merci: bisogna trasportarle, stoccarle, confezionarle, promuoverle, venderle), una politica fiscale incentivante è necessaria a maggior ragione in un territorio di frontiera e di transito come il nostro. La fiscalità troppo pesante – ha continuato la presidente di Federmoda – impedisce lo sviluppo di nuovi motori economici e annulla i vantaggi dati da altre condizioni quadro. Una fiscalità concorrenziale è invece il complemento necessario alla paletta degli altri fattori che favoriscono l’attività economica: certezza del diritto, pace sociale, efficienza amministrativa, bellezza del paesaggio, mercato del lavoro, sistema della formazione".

 

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