Ticino

Giornale del Popolo, la redazione non vuol mollare

L'intenzione è di fare "qualche passo in più" rispetto all'ultimo, prospettato dal Vescovo con l'edizione di domani

(Ti-Press)
18 maggio 2018
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Difficilmente il fallimento del Giornale del Popolo potrà essere decretato nella prossima settimana. Questo a causa di alcune mancanze tecnico-burocratiche che sarebbero state riscontrate nella documentazione depositata in pretura. In attesa che il quadro si completi, la redazione del quotidiano della Curia ha intenzione di fare "qualche passo in più" – secondo una formulazione raccolta in serata dalla "Regione" – rispetto a quello annunciato per domani dal Vescovo con la pubblicazione dell'ultimo numero del giornale dopo 92 anni di storia. Come e in che forma questa intenzione possa concretizzarsi ancora non è chiaro. Non è escluso che all'edizione di venerdì possa aggiungersene un'altra, o forse addirittura di più. La volontà e il desiderio della redazione, almeno, sono questi. Redazione che oggi ha tra l'altro saputo dell'imminente versamento delle paghe di maggio.

Al numero del GdP domani in edicola verrà "consegnato" lo spirito di resistenza della redazione, prima sbigottita per il repentino annuncio della chiusura, poi commossa per l'autentica ondata di appoggio popolare cui è stata confrontata durante la giornata. Le testimonianze di vicinanza sono state numerosissime anche da parte di chi non è lettore abituale del giornale, secondo quanto si è appreso, e questo ha moltiplicato gli sforzi di Direzione e redattori nel tentativo di non "morire" in questo modo. In questo senso le prossime 24 ore sono considerate decisive ai fini di un'operazione di salvataggio e rilancio grazie all'intervento di investitori esterni.

Intanto, si apprende che il buco di 400mila franchi attribuito dal Vescovo al fallimento di Publicitas si sarebbe ridotto di 100mila franchi, a 300mila.

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