Dopo la tentata strage della Commercio, interrogazione socialista sui poligoni privati "estranei alla tradizione svizzera delle società di tiro"
Secondo atto parlamentare dopo l'arresto del 19enne per una tentata strage alla Commercio di Bellinzona. La quantità di armi e munizioni in possesso del giovane desta infatti preoccupazioni anche nel partito socialista, come si legge nell'interrogazione – primi firmatari Carlo Lepori e Ivo Durisch – presentata oggi e che non riguarda solo le "leggi federali sulla detenzione e l’uso delle armi che sembrano insufficienti a garantire la nostra sicurezza" ma anche l'esistenza di "poligoni di tiro privati, estranei alla tradizione svizzera delle società di tiro, che oltre a vendere armi e munizioni offrono «Battesimo del tiro - Shooting experience» aperti anche a minorenni".
Tra le domande poste al Consiglio di Stato, quindi, non solo l'origine delle armi possedute dal giovane arrestato giovedì scorso, ma anche i controlli che vengono svolti su questi poligoni privati – tra cui quello a Madonna del Piano nel Malcantone – e sulla liceità di questi "battesimi del tiro" per i minoreni.
Una domanda riguarda inoltre un conflitto di interessi interno al Dipartimento delle istituzioni, il cui segretario generale – si legge nell'interrogazione – "è anche presidente di un’associazione svizzera (swiss shooting) grande oppositrice alla stretta proposta di recente dal Consiglio federale in materia di circolazione delle armi". Qual è la posizione del Consiglio di Stato sull’opportunità di questa carica politica nazionale da parte di un alto funzionario del Dipartimento? chiedono Lepori e Durisch.