Ticino

'Uffici postali chiusi, moratoria urgente'

L'ss Ticino e Moesa scrive alla Deputazione ticinese alle Camere federali. E chiede un incontro.

Ti-Press
1 maggio 2018
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Esprime “preoccupazione” per il rinvio della discussione sulla moratoria riguardante la chiusura degli uffici postali e chiede un incontro “per uno scambio di idee” sul futuro del Gigante giallo quale servizio pubblico. Sono i contenuti di una lettera, firmata da Marco Forte (Syndicom) e Graziano Pestoni (Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa), che il Comitato per la difesa degli uffici postali ha inviato di recente alla deputazione ticinese alle Camere federali.

Nella missiva si ricorda la mozione inoltrata il 16 marzo 2017 da Susanne Leutenegger Oberholzer e da altri deputati, fra i quali la ticinese Marina Carobbio (Ps), con cui si invita il Consiglio federale a disporre una moratoria sulla chiusura degli uffici postali fino alla presentazione di una pianificazione strategica della loro rete. Quasi un anno dopo, il 6 marzo 2018, i firmatari di quell’atto parlamentare “hanno presentato una mozione d’ordine con la quale chiedevano che la mozione fosse finalmente sottoposta al parlamento durante questa sessione primaverile”, ricorda il Comitato. “Avremmo immaginato – scrive – che la mozione d’ordine fosse appoggiata dalla totalità della deputazione ticinese”. Così “purtroppo” non è stato. La mozione è stata sostenuta “soltanto” da tre deputati e respinta dagli altri. “Non nascondiamo – sottolinea il Comitato nella missiva – che tale situazione ci ha sorpresi e ci preoccupa, perché questo rinvio significa che altre chiusure, anche di uffici postali importanti, potranno aver luogo in queste settimane”. Per il Comitato per la difesa degli uffici postali, “si è persa un’ottima occasione per fermare le chiusure, in attesa di un chiarimento della situazione”. In considerazione anche “di quanto affermato da diversi deputati pubblicamente”, il Comitato auspica “che almeno in occasione del dibattito sulle mozioni che avverrà verosimilmente in giugno o in settembre ci possa essere il sostegno unanime della deputazione ticinese”. Ma oltre alla moratoria, definita “urgente e indispensabile”, è “importante” riflettere “sul futuro della Posta quale servizio pubblico”. Da qui la richiesta di un incontro con la deputazione ticinese.

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