Ticino

Lega, Frapolli non si ricandida: spesso all'estero per lavoro

Eletto nel 2015, il 35enne granconsigliere è oggi membro della Gestione e presidente della Tributaria: 'Gli impegni professionali sono via via aumentati'

21 aprile 2018
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In casa Lega c’è chi ha già deciso in vista delle elezioni cantonali del 2019. Gianmaria Frapolli, 35 anni, economista di formazione, membro del CdA e sostituto direttore generale di una società di spedizioni internazionali, non si ricandiderà al Gran Consiglio, dove è entrato nel 2015. Fa parte delle commissioni Gestione e Tributaria, della quale è presidente uscente. Dunque, una sola legislatura. «Ma sarò a disposizione del movimento se vorrà consultarmi su temi puntuali, come quelli finanziari e fiscali», dichiara alla ‘Regione’.

«Ho già comunicato al gruppo che non sarò in corsa per le prossime cantonali – continua Frapolli –. Non è stata una decisione facile. I miei impegni professionali sono però via via aumentati e mi portano spesso all’estero». Quindi «non potendo in questa fase della mia vita conciliare l’attività di deputato con quella lavorativa, ho dovuto fare una scelta: terminerò il mio mandato e non mi ricandiderò», afferma Frapolli, che siede fra l’altro nei CdA del Casinò di Lugano e delle Autolinee regionali Luganesi. «Sono due mandati a cui tengo, oltretutto con le Arl siamo alle prese con una importante riorganizzazione», ricorda il granconsigliere leghista. Insomma, ci sono poltrone e poltrone... «Guardi, non sono mai stato un affamato di sedie – dice Frapolli –. Ho impostato e imposto la mia vita non in funzione dei soldi, ma in funzione della possibilità di esprimere le mie competenze, anche al di fuori del contesto lavorativo, ed è ciò che ora faccio in seno ai CdA del Casinò e delle Arl. Oggi i tempi decisionali del Gran Consiglio non collimano con quelli della mia professione: è allora giusto lasciare ad altri l’opportunità di entrare in parlamento. La mia non ricandidatura non è comunque un addio definitivo alla politica attiva».

Per il capogruppo in Gran Consiglio Daniele Caverzasio, la decisione di Frapolli di non ripresentarsi nel 2019 «è comprensibile: chiaramente dispiace quando si tratta di una persona di valore». Tuttavia «questi sono un po’ i limiti di una politica e di un parlamento di milizia, che non sempre si conciliano con impegni professionali e familiari».

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