Ticino

È il week end delle Liridi, le stelle cadenti di primavera

Il picco è atteso per domenica 22 aprile, si vedono circa 20 meteore all'ora, i migliori punti di osservazione secondo la Società astronomica ticinese

Stella cadente, foto scattata dalla Specola di Locarno-Monti nel gennaio di quest'anno (foto Sposetti)
19 aprile 2018
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Tra qualche giorno, ossia nella notte tra sabato e domenica, è atteso il picco per le stelle cadenti di primavera, le Liridi, così chimate in quanto paiono provenire dalla costellazione della Lyra. Nuvole permettendo, lo spettacolo potrebbe anche stupire. Questa pioggia di meteore ‘capricciose’, è famosa per i colpi di scena: al momento del picco, in genere, sfoggia circa 20 meteore all'ora, ma ci sono anni in cui se ne possono vedere fino a 100 all'ora. «Il momento ideale per godersi lo spettacolo è la parte centrale della notte, dalle 3 in avanti, infatti il picco è nella seconda parte della notte», spiega alla Regione Stefano Sposetti, docente di fisica al Liceo di Bellinzona e astrofilo di lungo corso (numerosi gli asteroidi da lui scoperti). Il presidente della Società astronomica ticinese ci spiega poi che la postazione ideale per godersi lo spettacolo non è, per fare un esempio, davanti al Casinò di Lugano, dove c’è troppa luce artificiale, ma in quota. «I posti i ideali di osservazione sono in alta montagna o in collina. Ad esempio a Dötra in alta valle di Blenio, al lago del Ritom, sul Generoso o in alta valle Maggia», consiglia Sposetti. Che aggiunge: «Meglio vestirsi bene per chi vuole rimanere in osservazione».   

In attesa del picco, anche in queste sere, meteo permettendo, si potrebbe avere la fortuna di scorgere qualche stella cadente: lo sciame infatti è già attivo e lo sarà fino al 25 aprile.

“In generale, gli sciami di meteore non sono sempre prevedibili con esattezza, perché sono generati da una nube di polveri e frammenti che la Terra a volte centra in pieno e a volte sfiora e, inoltre, se questo capita in pieno giorno non vediamo le scie luminose” ha detto all'Ansa Paolo Volpini, dell'Unione Astrofili Italiani (Uai). In questo caso, la nube di detriti che la Terra attraversa è quella lasciata lungo la sua orbita dalla cometa Thatcher, che passa nel Sistema Solare interno ogni 415 anni (l'ultima volta è stato nel 1861 e ripasserà nel 2276).Quando i frammenti cadono nella parte superiore dell'atmosfera terrestre bruciano, producendo una pioggia di scie luminose.

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