Ticino

Potere giudiziario ticinese sotto pressione

Nell'odierno incontro semestrale con Gobbi ribadita la 'preoccupante evoluzione del carico di lavoro'. In arrivo analisi e proposte organizzative

13 aprile 2018
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Alcuni uffici giudiziari ticinesi sono alle prese con una “preoccupante evoluzione del carico di lavoro”. Lo rammenta il Dipartimento delle istituzioni spiegando di averne discusso oggi pomeriggio a Lugano con i responsabili durante il consueto incontro semestrale. Si tratta del Tribunale di appello (in particolare prima e seconda Camera civile, Camera civile dei reclami, Tribunale cantonale amministrativo e Tribunale penale cantonale), del Ministero pubblico, dell'Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi, della Pretura di Riviera e della Pretura penale. La tendenza “impone un’attenta riflessione sull’organizzazione e le risorse di questi uffici giudiziari”. In tal senso il consigliere di Stato Norman Gobbi ha confermato che nelle prossime settimane il Dipartimento delle istituzioni formalizzerà all’attenzione delle singole autorità giudiziarie la richiesta di un’analisi della situazione attuale delle stesse, unita a eventuali proposte di natura organizzativa.

Durante l’incontro è stato dunque presentato alla Magistratura il progetto relativo all’elaborazione di indicatori volti a misurare l’attività dell’Amministrazione cantonale, auspicando una riflessione comune del Potere giudiziario sull’opportunità di disporre di indicatori tesi a valutare l’efficienza e l’efficacia dell’operato della Giustizia. Ciò anche alfine di mettere a disposizione della futura Commissione giustizia e diritti del Parlamento gli strumenti adeguati per esercitare il proprio ruolo di alta vigilanza.

 

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