Ticino

Presto stesse deduzioni dei residenti per i frontalieri

Una sentenza del Tribunale federale aveva stabilito che l’imposizione alla fonte può violate l’Accordo sulla libera circolazione delle persone

(Ti-Press)
11 aprile 2018
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Dal primo gennaio 2021 anche i frontalieri potranno domandare di essere tassati in via ordinaria come i lavoratori residenti, godendo delle deduzioni del caso. Il Consiglio federale ha infatti deciso oggi durante la sua seduta che in quella data entrerà in vigore la legge federale sulla revisione dell’imposizione alla fonte del reddito da attività lucrativa, insieme a diverse ordinanze rivedute. Dopo un percorso parlamentare travagliato e diverse divergenze fra Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati man mano eliminate, il testo era stato adottato dalle Camere il 16 dicembre 2016. La necessità di una correzione legislativa era stata data da una sentenza del Tribunale federale del 26 gennaio 2010, secondo cui in determinati casi l’imposizione alla fonte viola l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) concluso tra Berna e Bruxelles.

Prima dell’entrata in vigore delle novità, gli attori interessati avranno tempo sufficiente per apportare le modifiche necessarie, indica il governo in un comunicato odierno. Infatti, secondo quanto emerso dalla procedura di consultazione sulla revisione totale dell’ordinanza del Dipartimento federale delle finanze (Dff) sull’imposta alla fonte indetta a fine 2017, l’applicazione della legge esige importanti lavori da parte di Cantoni, datori di lavoro e Swissdec, che si occupa della notifica dei salari. L’obiettivo della riforma – aggiunge l’esecutivo – è eliminare la disparità di trattamento tra le persone assoggettate all’imposta alla fonte e quelle tassate secondo la procedura ordinaria.

Per i residenti che devono sottostare all’imposta alla fonte con reddito lordo annuo pari o superiore a 120’000 franchi si dovrà continuare ad effettuare la tassazione ordinaria ulteriore, ma, d’ora in poi, essa potrà essere richiesta anche da chi non raggiunge la suddetta soglia. Ciò vale anche per i lavoratori non domiciliati nella Confederazione che realizzano i propri guadagni essenzialmente tramite un’attività esercitata in Svizzera, i cosiddetti "quasi residenti". La riforma era stata oggetto di critiche da parte del Ticino e di buona parte della sua deputazione sotto la cupola, proprio perché permette ai frontalieri di farsi tassare in via ordinaria, approfittando delle stesse detrazioni concesse a chi vive in Svizzera.

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